Secondo la stampa, il Ministro degli Affari Esteri del Togo, per l'Integrazione Africana e Togolese all'estero, Robert Dussey, ha annunciato martedì 07 giugno 2022 a Rabat, l'imminente apertura di un Consolato Generale del suo Paese a Dakhla. Il Signor Dussey ha fatto l'annuncio durante una conferenza stampa di concerto con il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africani e i marocchini residenti all'estero, Nasser Bourita e questo al termine della loro riunione svoltasi a margine della partecipazione del capo della diplomazia togolese alla prima riunione ministeriale degli Stati africani atlantici.
Vale la pena ricordare che fino ora sono 24 paesi che hanno già aperto consolati nelle città di Dakhla e Laayoune. L'ultima era la Repubblica del Suriname che ha aperto un Consolato Generale a Dakhla e la sua Ambasciata a Rabat. Questa posizione del Suriname si inserisce nello slancio di sostegno alla causa nazionale espresso da diversi paesi del mondo che hanno cambiato la loro posizione a favore del Marocco sulla questione del suo Sahara.
Tuttavia, la posizione geografica del Marocco e la sua ricca storia con la guida di Sua maestà il Re Mohammed VI, è molto importante per il continente africano. Basta vedere la crisi libica e la mediazione marocchina chi è un vero esempio di come l'Africa messa in atto per risolvere da sola dei problemi cosi grave.
Si precisa che il ruolo del Marocco nell' avvio del dialogo in Libia sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI , è stato accolto molto positivamente a livello internazionale in particolare dalle Nazioni Unite(ONU), dalla Lega dei Paesi arabi, dall' Unione Europea, dall' Unione Africana e dalla Comunità Internazionali.
In questo contesto, la missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia(UNSMIL) e l'inviato speciale USA Richard Norland hanno ringraziato il Regno del Marocco per gli encomiabili sforzi compiuti per sostenere il processo elettorale a sostegno della tabella di marcia delle Nazioni Unite.
Il piano di autonomia presentato dal Marocco è stato sviluppato per proteggere tutti i sahrawi, all’interno e all’esterno, e preservare la loro composizione pluralistica, tribale e intergenerazionale, il loro posto e il loro ruolo senza discriminazioni, ideato nel 2007 per risolvere la questione del Sahara marocchina, è parte degli sforzi in corso nel Paese per costruire una società moderna e democratica basata sullo Stato di diritto, le libertà economiche e lo sviluppo sociale. Inoltre, le opportunità offerte dalla regionalizzazione avanzata e dagli sforzi di sviluppo guidati dal Marocco renderanno la regione del Sahara un centro economico integrato e contribuiranno a promuovere il successo del piano di autonomia proposto dal Regno per la risoluzione di questa disputa.
Vale la pena menzionare che il terrorismo di un gruppo separatista come quello del Fronte Polisario mette in gioco la stabilità non solo della regione ma anche del continente africano con conseguenti ripercussioni in Europa, dove l'Algeria è la chiave principale per la questione del Sahara marocchino.
Si ricorda che il modello di sviluppo delle Province del Sud, lanciato dal Re Mohammed VI, e lo sviluppo che la regione del sud sta vivendo in termini di infrastrutture rafforzano la preminenza del piano di autonomia, sotto la sovranità marocchina.
Il Marocco, è un paese pacifico e di certo non vuole la guerra, ma semmai far prevalere la giustizia e la legge, per questo serve un cordone di solidarietà e riconoscimento sempre più allargato per la difesa dell'integrità territoriale del Marocco da parte della comunità internazionale.
Forum Marocco Veneto