Andrea Ubbiali : il suo luxury brand approda nel mondo

Per lo stylist Tv amato dalle celebrità ed il suo ricercato luxury brand si aprono le porte del mercato estero

               

“All’estero l’economia vola molto in alto rispetto all’Italia “ racconta Andrea Ubbiali , stylist e stilista per molte celebrità della Tv italiana . Il giovane originario di Bergamo fondatore dell’omonimo luxury brand Andrea Ubbiali Couture da poco è approdato negli Stati Uniti e più precisamente nella città del surf e delle stelle di Hollywood Malibù , all’interno del prestigioso piccolo centro commerciale Country Mart dove una sfiziosa boutique multimarca vende alcuni capi e pezzi unici dedicati interamente alla sezione donna . Andrea ci racconta “ Ho sfruttato nel senso buono del termine un contatto prezioso ed ho valutato subito questa allettante proposta di collaborazione oltreoceano, Malibu è la sede di molte dive del cinema che frequentano spesso questo centro commerciale quindi è un’ottima vetrina. In America l’economia vola molto in alto i negozi acquistano molto soprattutto il Made in Italy “ conclude Andrea . Per il ragazzo che ha iniziato nel 2018 con tanti sogni nel cassetto oggi sempre in America si aprono le porte di Las Vegas con la sezione dedicata alle spose , Orlando in Florida per la sezione dedicata all’alta bigiotteria ma anche in Europa con Francia e Spagna per la sezione uomo ed Inghilterra per la sezione Lingerie. Presto ci racconta Andrea il brand sbarcherà anche a Saint Barth all’interno di prestigioso Boutique Hotel e a Dubai nella prossima primavera 2023 . Andrea inoltre avrà a gennaio una preziosa sorpresa proprio nella modaiola Londra che però ad oggi tiene ancora “segreta” . La domanda nasce spontanea , come mai nessun investimento in Italia ? Ecco la sua risposta “ In Italia nasce il Made in Italy ma ad oggi grazie a due anni di disastri governativi fra zone colorate , super green pass ed una gestione pandemica folle il paese è caduto nel baratro . In Italia il lusso è riservato a pochi e di conseguenza le boutique rimaste attive sul territorio non acquistano ma valutano sempre di più il conto vendita , che a dire il vero a me non interessa sicuramente perché va a sminuire il prodotto stesso. Chiunque vuole essere pagato per il proprio lavoro la beneficenza non mi compete , all’estero tutto è stato gestito sicuramente in modo diverso , anche la loro economia è stata colpita ma sicuramente meno , i “soldi” girano perché la gente ha sempre vissuto ricordiamo anche che noi abbiamo avuto due crisi di governo in due anni , cosa devo aggiungere ancora ?” Sicuramente parole forti da parte di chi come Andrea guarda all’estero come un grande business

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