A Bagheria, comune nel palermitano, noto anche come la “Città delle Ville” (per la presenza di numerose ville del ‘700), un episodio singolare, ed alquanto sconcertante è emerso negli ultimi giorni, per un puro caso: alcuni ragazzi alcuni giorni fa cercavano “l’albero della legalità” piantato nel 2013, ma con stupore non lo hanno trovato, e con amara sorpresa hanno scoperto che è stato abbattuto l’estate scorsa.
L’abbattimento dell’albero, una pianta d’ulivo, a quanto pare sembra essere stato effettuato mesi fa, da alcuni operai del comune di Bagheria, ma non sono attualmente note le ragioni di un gesto, che per ovvi motivi ha destato l’indignazione degli organizzatori dell’evento di 9 anni fa, nel corso del quale venne impiantato l’albero della legalità. Un gesto aggravato dalla scomparsa, assieme all’albero, della targa commemorativa.
La Bottega D’arte di Pina Castronovo quel giorno aveva donato un ulivo da piantumare nel giardino di Villa Cutò, in occasione di un evento finalizzato al contrasto dello sradicamento di alcuni alberi a Palermo per fare posto all’installazione del tram.
Alla presenza della nobildonna Beatrice Feo Filangeri, nota mecenate, e di altre personalità tra cui il Sindaco di Bagheria di allora, Vincenzo Lo Meo, l’albero di ulivo venne messo a dimora con la collaborazione di diversi studenti di varie scuole, e del liceo artistico cittadino che erano stati coinvolti nella lodevole iniziativa.
Su quell’ulivo, cresciuto in salute, fu apposta anche una targa commemorativa, a ricordo dell’evento, svoltosi a pochi giorni di distanza dalla Festa Nazionale dell’albero, che ricorre il 21 novembre, e che venne istituita da una legge della Repubblica, entrata in vigore proprio nel 2013.
Legge n.10 del 14 gennaio 2013, rappresenta l’occasione privilegiata per porre l’attenzione sull’importanza degli alberi per la vita dell’uomo e per l’ambiente; una tematica molto a cuore da parte degli organizzatori di quell’evento di 9 anni fa a Bagheria, specialmente da Pina Castronovo, titolare della Bottega D’arte che donò l’albero d’ulivo, abbattuto l’estate scorsa.
Proprio Pina Castronovo, avendo spostato la sua attività nei pressi di Villa Cutò, si recava lì per vedere l’albero, con una frequenza quasi quotidiana, fino a quando una mattina, dovette assistere, suo malgrado, ad uno spettacolo di cattivo gusto: l’albero era stato abbattuto da alcuni operai del comune di Bagheria, nel corso di lavori di ripristino della villa, senza nessun motivo.
A nulla sono servite le rimostranze, peraltro ampiamente comprensibili, della Sig.ra Castronovo e degli altri organizzatori dell’evento del 2013.
Il Vice Sindaco Daniele Vella, a quanto pare ha consigliato di scrivere una lettera al R.U.P. (Responsabile unico del Procedimento) dei lavori, per ottenere maggiori informazioni.
Il Vice Sindaco ha confermato di avere avuto una prima interlocuzione con la Sig.ra Castronovo alcuni giorni fa, sottolineando che verificherà l’accaduto, perché non era a conoscenza dei fatti.
La Sig.ra Castronovo ha raccontato anche di come l’albero è stato lasciato morire sul marciapiede, e di come una mattina è scomparso con tutta la targa commemorativa.
Quelli che sembrano i contorni di una storia surreale, ai limiti della realtà sono i fatti, testimoniati, e vissuti, di chi, ha assistito con i propri occhi ad una vicenda che lascia l’amaro in bocca, tipica sensazione che si prova quando, nonostante l’impegno, per fare qualcosa di bello, utile, nobile, con la migliore delle intenzioni, crollano le certezze, per lasciare il posto a delusioni, rabbia, e dolore interiore, per la vanificazione delle iniziative portate avanti, tra l’indifferenza generale.
Una sensazione che appare come una beffa del destino, dato l’approssimarsi della ricorrenza della Festa Nazionale dell’Albero di cui si è già parlato.
Ma il destino in questa vicenda insolita, quanto ignobile, è stato aiutato da coloro che, non avendo la giusta dose di sensibilità, hanno commesso un atto deplorevole, con la complicità (ci auguriamo inconsapevole) da parte dell’amministrazione Comunale di Bagheria.
Davvero una delusione, l’ennesima nei confronti delle istituzioni locali, che al netto di iniziative lodevoli messe in atto per lo sviluppo del territorio dal punto di vista artistico, culturale, paesaggistico ecc., di contro lascia a desiderare in alcuni aspetti laddove un maggiore controllo sulle opere, e le risorse da tutelare, non è soltanto una semplice operazione di routine, ma un dovere verso la comunità.
Se distruggiamo gli strumenti adoperati per conservare la memoria, non è difficile capire le conseguenze: a quel punto non avrà più senso organizzare delle iniziative per promuovere la legalità limitandosi all’aspetto cerimoniale, e ciò che è peggio non si potrà mai valutare con obiettività ciò che fa la differenza tra la più nefasta logica legata all’abbandono, e la volontà di emergere, di distinguersi dalla mediocrità, di avere il coraggio di osare, sfidando ciò che appare come un “destino inviolabile” al quale siamo tutti condannati.
Fonte notizia
www.newsicily.it albero-della-legalita-abbatuto-a-bagheria