Intervista a Fabrizio La Monica, regista emergente del cinema italiano
Da Bagheria un grande sogno diventato una realtà di successo
Fabrizio La Monica, classe 1990, è un regista, che da Bagheria, sua città di origine, porta avanti con grande passione un’attività, nata quasi per gioco, e che in pochi anni si trasformata in una realtà di successo: riuscire a produrre film in Sicilia, capaci di riscuotere il plauso del pubblico e l’apprezzamento della critica.
“Il buio del giorno”, il suo terzo, e finora ultimo lungometraggio, prodotto dalla casa cinematografica indipendente Kàlama Film (fondata proprio da lui, assieme a Ferdinando Gattuccio) ha trionfato a diversi festival, di cui solo per citarne alcuni fra i più recenti svolti quest’anno sono: l’Apulia Web Fest, e l’Abruzzo Horror Fest.
Una grande vittoria registrata dal cinema siciliano che conferma una stagione ricca di soddisfazioni: “Il buio del giorno” aveva già conquistato altri premi in festival internazionali svolti in America, e in Europa.
Abbiamo voluto incontrare Fabrizio La Monica, per un’intervista che siamo ben lieti di pubblicare.
Fabrizio come è nata la tua passione per il cinema?
“Fin da quando ho memoria ho sempre sognato di realizzare film, ero il classico bambino che chiedeva le videocassette a Babbo Natale (possibilmente horror). Crescendo la passione non è mai svanita, e anzi sto riuscendo a trasformarla nel mio lavoro, preziosissimo in tal senso si è rivelato il mio sodalizio artistico con i miei collaboratori a cui devo tanto”.
Il tuo precedente film “Dio non ti odia” nel 2019 ha vinto ben sette festival internazionali, una soddisfazione sicuramente enorme, per te, e per l’intero cast, a cui si è aggiunto un ulteriore tassello: l’inserimento, nel 2020, su Amazon Prime, una delle più importanti società di video on demand, a livello mondiale. Come hai vissuto quest’emozione?
“Indubbiamente è stato un bel periodo, a livello lavorativo, tra i migliori di sempre. È stato un decisivo passo in avanti per la mia carriera; il momento in cui ci siamo detti: ‘ok ragazzi ora si fa sul serio, non si gioca più’. I riconoscimenti festivalieri sono enormemente gratificanti in quanto una giuria imparziale ha scelto proprio la tua opera, ma quello che da più soddisfazione è l’accoglienza calorosa degli spettatori (o comunque di una parte di essi). Sono stati anzi tantissimi i messaggi di persone che volevano complimentarsi dopo aver visto il film su Prime Video o sulle altre piattaforme dove è disponibile, non c’è niente di più bello per un regista indipendente”.
Puoi parlarci del tuo ultimo film, “Il buio del giorno”? Nella parte tecnica figura la preziosa collaborazione di due grandi firme artistiche: l’effettista Sergio Stivaletti, e il doppiatore Marco Balzarotti.
“Il Buio del Giorno è un thriller psicologico con forti sfumature drammatiche e horror. È stato il film finora più complesso della mia carriera, un progetto che ha richiesto tre anni di lavorazione (e un lockdown di mezzo), e ora sta girando i festival con buoni risultati quindi penso che siamo riusciti a realizzare qualcosa di “forte. Merito anche di queste preziose collaborazioni, in primis con il maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti (ma anche regista e produttore) che oltre a realizzare con il suo team gli effetti del film mi ha anche dato più d’un valido suggerimento in fase di montaggio, gli sono molto grato. Poi parlare di Marco Balzarotti è quasi superfluo, una persona straordinaria sia dal punto di vista umano che professionale; la sua voce ha dato al film quella spinta in più che serviva. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno lavorato al film, dagli attori principali Ferdinando Gattuccio, Roberto Romano, Antonino Scaglione, Dalila Lanzarone, e Paolo Tinnirello (anche autore del manifesto del film) agli altri attori che hanno avuto ruoli minori ma di fondamentale importanza, al compositore catanese Vincenzo Di Silvestro che ha realizzato una colonna sonora trascinante e potente, ad Eugen Neagu che è stato un eccellente assistente di produzione e supervisore, Corrado Solari un veterano del cinema italiano che mi ha regalato un gustoso cammeo, ad Alessandro Bruno mio aiuto regia e Co-sceneggiatore e tanti altri, i meriti per la buona riuscita del film non sono solo miei, ma nostri”.
Il successo de “Il buio del giorno”, è stato decretato dalla selezione, e dalla conquista di diversi premi in festival internazionali. Come hai vissuto l’emozione di vedere il tuo film gareggiare, e vincere in manifestazioni in cui competevano attori e registi provenienti un po da tutto il mondo?
“Siamo ancora in piena fase festivaliera, e non voglio sbilanciarmi più di tanto, ma le quasi trenta selezioni in pochi mesi, e i vari feedback ricevuti mi lasciano ben sperare per il futuro di questo ‘piccolo film dal cuore ardente’”.
In un’intervista di qualche anno fa hai detto che il cinema può ancora osare nel raccontare, poiché contrariamente ad un’opinione abbastanza diffusa, non è ancora stato raccontato tutto, dato che non c’è limite alla creatività umana. Il cinema siciliano può sperare, seguendo questo ragionamento, nel successo, senza ricorrere ai soliti stereotipi?
“Quello che posso dire è che noi stiamo realizzando delle opere molto distanti dai classici stereotipi legati alla Sicilia, e che non c’è nessuna intenzione di percorrere la strada dei ‘mafia movie’ che, per un’opinione personale (ma penso che sia abbastanza diffusa), hanno stufato. In Sicilia c’è molto altro da poter raccontare”.
Hai progetti per il futuro di Kàlama Film?
“Si, siamo al lavoro su un nuovo film da circa un anno, ma è ancora presto per dare info a riguardo. Una cosa è sicura, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci e speriamo di dare al nostro pubblico film sempre migliori”.
Nicola Scardina
Fonte notizia
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