È certo ormai che una sana alimentazione, ricca di cereali integrali e legumi, frutta e verdura, con poca carne rossa e una fortissima riduzione del consumo di bevande zuccherate e carni conservate, protegge dallo sviluppo di tumori; oltretutto un comportamento alimentare sano, può contrastare efficacemente anche l'insorgenza di recidive. Ma i conservanti, purché legali, sono del tutto innocui? Purtroppo no. Molti di essi provocano spesso allergie ed intolleranze, altri invece (nitriti, nitrati) sono associati ad un aumentato rischio di cancro all'esofago ed allo stomaco.
Ma se l'EFSA ha stabilito che non sforando la dose massima indicata non ci sono conseguenze nocive, perché ci si ammala?
"l'EFSA ha fatto un ottimo lavoro e di certo i dati che indica sono scientificamente corretti e precisi - afferma Francesco Caterina direttore del progetto MoliseFood e Originale Italiano - ma il problema vero nasce dal fatto dell'impossibilità, ad oggi, di essere consapevoli della reale quantità di conservanti assorbita nel corso delle giornata, durante i pasti o snack o aperitivi"
Certamente i produttori alimentari rispettano le dosi massime autorizzate, ma i consumatori, inconsapevoli della quantità presente nel singolo prodotto, realisticamente possono incorrere nel pericolo di eccedere la dose giornaliera accettabile (DGA).
Effettivamente è sufficiente indicare nelle etichette, oltre al tipo di conservante utilizzato, la quantità contenuta per 100GR di prodotto, come già si fa per altri ingredienti, nulla di complicato o invasivo a livello di produzione.
Il gruppo, per sensibilizzare la questione sta lavorando in partnership con altre aziende, in Italia e negli Stati Uniti, allo sviluppo di un'applicazione web e mobile, che consente di "misurare" il controllo delle sostanze assunte durante il corso della giornata e creare vari alert qualora si eccede alla dose consigliata.
"Credo che la sanità dovrebbe ragionare in questa direzione, per aumentare la prevenzione di patologie gravi e costose per la collettività, sensibilizzando ed aumentando l'attenzione nei consumatori stessi" conclude Caterina.
