Si parla ancora della
Nestor Theater Company di Kevin Arduini, questa volta dello spettacolo sulla cantante lirica più nota di sempre,
Maria Callas, andata in scena al
Teatro degliAudaci di Romadal 31 ottobre al 3 novembre.
Dopo aver assistito al Vespasiano di Rieti allo spettacolo su Leonardo, risulta sempre più evidente l'incredibile intuito del giovane regista Arduini che riesce a portare al pubblico di ogni età e genere la storia di grandi personaggi in maniera raffinata, ma allo stesso tempo semplice ed emozionante. La sensazione vedendo "Maria Callas" è la storia di una donna come tutti noi, artisticamente divinizzata, mentre nella vita di tutti i giorni fa i conti con un'anima meravigliosa perché fragile, forte perché combattiva. I suoi stati d'animo si visualizzano proprio per scelta registica, attraverso un'alternanza continua di momenti /ricordi felici e attimi oscuri. Proprio questo continuo alternarsi, è a nostro parere segno sempre più distintivo della personalità artistica degli spettacoli di Kevin Arduini, oltre che elemento fondamentale per non far mai annoiare il pubblico. Senza pudore alcuno, è evidente che il regista voglia presentare una Callas inedita che invece nell'immaginario collettivo viene visualizzata come dea incontrastata/status symbol. Il messaggio che Arduini riesce a lasciare con i sublimi artisti della Nestor Theater Company è potentissimo: Maria Callas era così divina, perché così divinamente umana. Divina perché sofferente per un rapporto distruttivo con Onassis, Divina per la ferita irreparabile inflittale dalla madre, Divina per i suoi pianti in camerino di nascosto davanti allo specchio a fine o inizio spettacolo. Divina perché non perfetta, anzi forse ci troviamo davanti una personalità borderline viene da pensare; quando scarabocchia e distrugge di rosso sangue lo specchio, quando ama e poi odia e urla, quando si definisce quasi sussurrandolo "una puttana" a servizio del pubblico. Questa compagnia è coraggiosa e geniale. Arduini non ha paura di rischiare, e fa bene, perché con naturalezza e maestria sa quali corde toccare dello spettatore. Il pubblico può scandalizzarsi, un attimo dopo piangere e poco dopo ancora sorridere;le emozioni sono incredibili. Molto più curate le luci rispetto alle precedenti repliche, perfettamente completamentari alle emozioni delle scene. Il giovane e geniale regista può contare a sua volta, su artisti giovani e molto preparati, tanto da potersi permettere il lusso di "distruggere" quegli schemi e regole che vigono nel teatro, a favore di una sconvolgente, cruda e bellissima verità che emerge sempre più dai suoi spettacoli.
Perfette le interpretazioni dell'attore Pigliacelli nei panni di Onassis e del soprano Divetta interprete suggestiva di Callas. Elegantissima e molto somigliante la tersicorea Enrica Cornacchia, nell'anima di Callas.
