Agropoli - Il prossimo 2 aprile il nosocomio ospedaliero della città di Agropoli ( Sa) chiuderà . La struttura che già dalla sua costruzione fu oggetto di ritardi e investimenti miliardari ( all'epoca in lire) ha visto il suo completamento dalla posa della prima pietra esattamente dopo circa trent'anni. L'ospedale civile dunque ha avuto vita breve, tante lotte sono state fatte da associazioni cittadine e promesse politiche ad oggi disattese. Chi perde come sempre nel nostro paese, è il cittadino, in particolarmodo in questo contesto è il malato. La struttura ospedaliera più vicina è Capaccio/Roccadaspide o Vallo della lucania, ma se mettiamo in conto che per un emergenza cardiaca ( malattia invalidante tra le più diffuse tra la popolazione, come infarto al miocardio) il tempo di pronto soccorso prima con ambulanza e poi ambulatoriale è con la chiusura del primo posto che è agropoli, troppo lontano. Il bacino di utenza che questa struttura ospedaliera cilentana copre è ampio, e con l'arrivo dei turisti nel periodo estivo diventa cruciale per i primi soccorsi e ricoveri, che tra giugno e settembre sono numerevoli e garantisce una assistenza sanitaria efficiente o quantomeno rilevante ai fini della salvaguardia della salute dei cittadini. E' intervenuto in questi giorni anche il consigliere regionale Donato Pica, che ha voluto esprimere la propria amarezza per questa decisione: «Intendo esprimere la mia solidarietà - afferma Pica - al sindaco di Agropoli, alla cittadinanza e a tutte le comunità interessate e fortemente danneggiate dall'improvviso provvedimento del manager dell’Asl di Salerno. Nei giorni scorsi, quando già circolavano voci incontrollate sulla immediata chiusura del presidio ospedaliero di Agropoli, insieme agli altri consiglieri regionali salernitani del partito democratico, avevamo inoltrato una nota con all'interno alcune interrogazioni al presidente della giunta regionale e al direttore generale dell’Asl in cui chiedevamo la sospensione di ogni provvedimento e l’esame di ogni determinazione da parte della conferenza dei sindaci». Pica continua senza risparmiare nessuno: «Come sempre le nostre richieste sono state completamente disattese e sono prevalse altre ragioni di carattere politico. Mi attiverò, fin da subito, in ogni sede per scongiurare una autentica sciagura che si abbatterebbe su un'area vasta del Cilento. Con questo provvedimento, frutto di una scelta politico-ragioneristica - conclude - viene mortificato e cancellato il diritto alla salute di migliaia di cittadini».
Marco Nicoletti