Non tutte le guerre iniziano per ragioni nobili o grandi strategie geopolitiche: alcune, incredibilmente, nascono da eventi tanto banali quanto surreali.
È il caso della Guerra dell'Orecchio di Jenkins, un conflitto scoppiato nel 1739 tra Gran Bretagna e Spagna, il cui nome già suggerisce quanto la sua origine sia... inusuale.
Tutto ebbe inizio nel 1731, quando un mercante britannico, Robert Jenkins, denunciò che marinai spagnoli lo avevano fermato durante un'ispezione nelle acque caraibiche, gli avevano tagliato un orecchio come ammonimento e poi rimandato indietro con un sinistro messaggio: "Porta questo al tuo re, come monito."
Per anni l'episodio non ebbe grandi conseguenze politiche. Tuttavia, con le tensioni commerciali tra Gran Bretagna e Spagna in aumento, l'incidente dell'orecchio di Jenkins venne strumentalizzato come casus belli: nel 1738, Jenkins fu persino convocato davanti al Parlamento britannico, dove si presentò (si dice) conservando ancora il suo orecchio reciso in un barattolo come prova dell'affronto subito.
Il clamore mediatico e la pressione dell'opinione pubblica spinsero il governo britannico a dichiarare guerra alla Spagna nell'ottobre del 1739.
Così iniziò una serie di scontri navali e terrestri, soprattutto nei Caraibi e in Florida.
Curiosità ulteriore:
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Nonostante il nome suggestivo, Jenkins ebbe un ruolo praticamente nullo nello svolgimento effettivo della guerra.
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La guerra dell'Orecchio di Jenkins si fuse successivamente nella più vasta Guerra di Successione austriaca, diventando presto un dettaglio quasi dimenticato della storia.
La Guerra dell'Orecchio di Jenkins dimostra come, nella storia, anche eventi apparentemente piccoli e insignificanti possano innescare conseguenze gigantesche. Una singola violazione di diritti — o di orecchie — può cambiare il corso delle nazioni.