Idee e progetti di architettura d’interni
possono essere protetti dal diritto di autore? Sembra proprio di sì.
Ma vediamo insieme i fatti e i perché della decisione
Gli antefatti
Ad
affermare che i progetti di architettura d’interni sono protetti dal diritto d’autore
è la Corte di Cassazione. Chiamata a decidere nella controversia tra due noti
brand di cosmetica, la Corte si è trovata a dare ragione alla parte lesa. Dopo
anni di studi e progettazione (attività che hanno comportato un ingente somma
di investimento) il noto brand ha infatti dato avvio a una fase di rinnovamento
dei propri negozi. Colori, arredi e spazi sono stati rivisti secondo
le più aggiornate direttive ed esigenze del brand.
Fin qui sembrerebbe tutto normale. Se non che un’azienda “avversaria” ha deciso
di intraprendere un’analoga attività di rinnovamento dei propri locali,
prendendo “ispirazione” proprio dal progetto concorrente.
Chiamata ad esprimersi in merito la Corte di Cassazione ha quindi deciso nei giorni scorsi di schierarsi
dalla parte dell’azienda lesa, definendo illegittimo lo sfruttamento del layout da parte del brand concorrente.
I dettagli della decisione
Secondo quanto affermato dalla Corte di Cassazione progetti e opere di arredamento sono protetti dal diritto d’autore in quanto portavoce di un progetto unitario che identifichi in maniera inequivocabile l’impronta personale dell’artista, in questo caso l’architetto. Se il progetto quindi è costituito da componenti organizzate, disposte e coordinate in maniera tale da rendere l’ambiente armonico e funzionale agli obiettivi, questo viene identificato quale vera e propria opera d'arte.
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personalizzate e mai convenzionali.
