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Diamo la precedenza ad Antonella e al suo libro, Il vestito azzurro. Segue Piero Pelù con Spacca l’infinito e, quindi, Mimmo Parisi con il suo Nemmeno il tempo di un abbraccio.

Il vestito azzurro, Antonella Napoli

 "Ho improntato i miei racconti all'insegna dell'indignazione. Indignare per abbattere l'indifferenza e per spingere ad agire. È solamente la sorte che ci fa nascere al sicuro o in pericolo. E chi è più fortunato ha delle responsabilità nei confronti degli altri. Soprattutto quando sei una donna". Racconta così le motivazioni che animano il suo ultimo lavoro la giornalista e analista di questioni internazionali Antonella Napoli, autrice de Il vestito azzurro, in libreria dal 18 febbraio con People. Al centro del volume le settimane travagliate della caduta del regime di Omar Hassan al-Bashīr, a partire dalle rivolte del pane, con lo sguardo della scrittrice che senza paura si posa sulle strade di Karthoum, segnate dagli scontri violenti tra il governo e i contestatori, per raccontare le storie di chi ha combattuto per la conquista della libertà.

Il coraggioso viaggio di Napoli - unica giornalista occidentale in Sudan durante le rivolte che hanno portato alla caduta del dittatore al-Bashīr nell'aprile del 2019 - arriva poi fino al Darfur, dove avviene l'incontro con la giovane rifugiata Hiba da cui deriva il titolo del libro.
    Poi però, quando rientra a Karthoum, la giornalista viene fermata e sottoposta a un duro interrogatorio, il cui esito infausto viene scongiurato solo grazie all'intervento tempestivo dell'ambasciata italiana e del Ministero degli Esteri.

Spacca l’infinito, Piero Pelù

Piero Pelù il rocker, l'attivista, l'anarcoide, il brado, Piero Pelù il cantante, "el diablo", il pugile, il gigante: ebbene, dimenticatevi tutto questo e preparatevi a partire. Sì, perché in questo libro P. scende dal palco, spegne i riflettori e ci invita a viaggiare insieme a lui, con il coraggio di aprire la porta della memoria e di avventurarsi fino a dove tutto ha avuto inizio. E appena si ferma per un momento a riposare, ecco che accanto a lui appare un ragazzino intraprendente, originale, pieno di domande. Seguendo il dialogo tra l'uomo e il bambino attraversiamo la storia italiana - dalle trincee della prima guerra mondiale agli anni del fascismo, da quelli della Guerra fredda fino al disorientamento dei nostri giorni - e quella di un ragazzo pieno di sogni, che in uno scantinato sul Lungarno ha cominciato a credere in se stesso e da allora è andato lontano.

A ogni pagina incontriamo personaggi indimenticabili, sorridiamo, ci commuoviamo, e ogni volta che cala la sera sentiamo di aver raggiunto una consapevolezza nuova: chi non si arrende riesce sempre a conquistare ciò che conta davvero; chi sa affrontare le difficoltà con determinazione e ironia non ne esce mai davvero sconfitto, e se anche imbocca una strada sbagliata, quella lo porterà a scoprire qualcosa di sorprendente. Ma soprattutto, questo libro ci racconta una vita vissuta al fianco di una delle innamorate più esigenti: la dea musica, che va amata e alimentata ogni giorno, perché la routine è la sua peggiore nemica. E perché la musica, come l'amore, è uno dei modi più strepitosi per cambiare il mondo. Al bambino che è stato P. confessa: "Se mi fossi dimenticato di te non sarei stato felice nemmeno un minuto". Così Spacca l'infinito non è solo il verso di una canzone, ma anche l'invito rivolto a tutti a non perdere lo stupore e la fiducia in un universo dove tutto, a saperlo ascoltare, canta insieme a noi.

Nemmeno il tempo di un abbraccio, Mimmo Parisi

Vale la pena segnalare che questo autore proviene dalle stesse temperie di Piero Pelù, ovvero il mondo del rock. Parisi ha al suo attivo un pugno di pubblicazioni che girano nel circuito del passa parola. Questa sua ultima opera è nata esattamente negli stessi mesi che vedevano il frontman dei Litfiba impegnato con il suo Spacca l’infinito. Insomma, i mesi del lockdown targato 2020. Tuttavia, mentre il primo esplorava parte della storia della sua eroica famiglia, il secondo ha progettato un romanzo per il quale ha intinto, si potrebbe dire, la propria penna nell’inchiostro della realtà che girava vorticosamente intorno. L’era del Covid-19. Alla fine è giornalismo anche questo se si vuole: scrivere di una coppia di sedicenni che si conosce sotto la nemesi del virus. 

I protagonisti sono Nico, un ragazzo del sud giunto a Bologna appena pochi giorni prima della dichiarazione del lockdown nazionale. Il giovane è affetto da una patologia agli occhi. Qui conosce – dai balconi – Stella, una ragazza con la quale, pur di ceto sociale diverso, riesce a far maturare un affetto importante. L’epoca del coronavirus acuisce il divario esistente fra la famiglia operaia del ragazzo e quella dirigenziale di Stella. Nico è amareggiato; la sua famiglia vive con i buoni pasto del Comune e la sua patologia è peggiorata. Ma Stella realizza per lui un gesto definitivo, che risolverà per sempre i suoi problemi di salute.