Il 10 maggio 1985, Londra si svegliò con il cielo colorato da decine di migliaia di palloncini. Era una trovata pubblicitaria organizzata da una catena di grandi magazzini per celebrare l’apertura di una nuova sede: lancio simultaneo di 100.000 palloncini colorati nel cielo sopra la City.
Peccato che nessuno avesse pensato alle conseguenze.
Palloncini e traffico aereo: la tempesta perfetta
I palloncini salirono in aria formando un’enorme nuvola visibile per chilometri. Il problema? In breve tempo iniziarono a invadere lo spazio aereo, confondendo i radar e costringendo l’aeroporto di Heathrow a deviare temporaneamente diversi voli.
Non solo: i palloncini cominciarono a ricadere sulle linee ferroviarie, strade, fiumi e perfino nelle chiuse del Tamigi, causando interruzioni alla navigazione e migliaia di sterline di danni.
Una festa diventata incubo
Quel giorno, ciò che doveva essere un momento di gioia si trasformò in un piccolo disastro logistico. I servizi comunali impiegarono giorni a raccogliere i resti dei palloncini, trovati persino nei parchi pubblici e sui tetti degli edifici storici.
La stampa britannica parlò dell’evento come di una “follia colorata”, e la stessa azienda fu costretta a chiedere scusa pubblicamente.
Non era la prima volta…
Eventi simili si sono verificati anche in altre città: celebre il caso del Balloonfest ‘86 a Cleveland, Ohio, dove oltre un milione di palloncini causarono incidenti stradali, ostacolarono i soccorsi in un’emergenza sul lago Erie e generarono un gigantesco imbarazzo nazionale.