Uno dei consigli più diffusi e ripetuti in ambito medico e benessere è: "Devi bere almeno otto bicchieri d'acqua al giorno". Ma è davvero così? O si tratta di un malinteso che ha preso piede nel tempo?
La regola degli otto bicchieri — circa due litri di acqua al giorno — non ha una base scientifica solida. Questo numero fu probabilmente originato negli anni '40 da una raccomandazione della Food and Nutrition Board degli Stati Uniti, che affermava che gli adulti avevano bisogno di circa 2,5 litri di acqua al giorno. Tuttavia, la stessa indicazione specificava che la maggior parte di questa quantità viene assunta tramite alimenti e altre bevande, e non solo bevendo acqua pura.
Il fabbisogno idrico varia enormemente da persona a persona in base a numerosi fattori:
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Clima e temperatura esterna
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Livello di attività fisica
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Stato di salute (es. febbre, diarrea, sudorazione)
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Dieta (frutta, verdura, zuppe apportano già acqua)
Inoltre, il nostro corpo è un meccanismo sofisticato: il senso della sete è un ottimo indicatore naturale che ci segnala quando abbiamo bisogno di liquidi. Forzarsi a bere quantità d'acqua molto superiori al necessario può, in casi estremi, perfino causare iponatriemia, una condizione pericolosa dovuta all'eccessiva diluizione del sodio nel sangue.
Quindi, quanta acqua dovremmo davvero bere?
Gli esperti concordano su una regola semplice: ascoltare il proprio corpo. Bere quando si ha sete, aumentare l'apporto in caso di caldo, esercizio fisico o malattia, e osservare il colore dell'urina (se è chiara, l'idratazione è adeguata).
Il mito degli otto bicchieri al giorno è un classico esempio di consiglio medico semplificato che, pur non essendo dannoso in sé, rischia di generare ansie inutili o comportamenti forzati. La chiave sta nella moderazione e nell'attenzione ai segnali naturali del corpo, senza trasformare l'idratazione in un'ossessione.