È un'idea radicata nella cultura popolare: dare zucchero ai bambini li rende iperattivi.
Molti genitori evitano dolci a feste o compleanni temendo che caramelle, torte e bibite scatenino un turbine di energia ingestibile. Ma la scienza racconta una storia diversa: non esiste alcuna prova concreta che lo zucchero provochi iperattività nei bambini. Gli studi più seri condotti negli ultimi decenni hanno mostrato che non c'è una correlazione diretta tra consumo di zuccheri e aumento dell'attività fisica o dei comportamenti iperattivi.
Ad esempio, una meta-analisi pubblicata sul Journal of the American Medical Association ha concluso che l'idea dello zucchero-iperattività è una credenza, non una realtà biologica. Allora da dove nasce il mito?
La risposta sta nel bias di conferma: i genitori si aspettano che i bambini diventino più vivaci dopo aver consumato dolci, e quindi interpretano qualsiasi comportamento vivace come una "prova" di quell'associazione.
Inoltre, eventi sociali come feste e celebrazioni, dove i bambini consumano più zuccheri, sono già di per sé eccitanti, e questo fa sembrare che sia stato il cibo a provocare il comportamento, invece che il contesto. È comunque importante limitare gli zuccheri?
Assolutamente sì, ma per motivi diversi: un consumo eccessivo di zuccheri aggiunti è legato a problemi come l'obesità infantile, il diabete di tipo 2 e carie dentali.
Quindi, anche se non trasformano i bambini in "trottole impazzite", i dolci devono essere consumati con moderazione per preservare la salute a lungo termine.
Lo zucchero non trasforma magicamente i bambini in piccoli tornado iperattivi. Il vero nemico è la disinformazione.
Conoscere i dati scientifici aiuta i genitori a fare scelte alimentari più consapevoli, senza cadere in falsi miti che rischiano di alimentare paure infondate.