Per anni, le uova sono state demonizzate come nemiche giurate della salute cardiovascolare. Il motivo? Il loro alto contenuto di colesterolo. Intere generazioni hanno imparato a guardare con sospetto la colazione a base di uova strapazzate, convinte che bastasse un solo tuorlo a compromettere le arterie. Ma è davvero così?
La realtà è molto più complessa. Studi recenti hanno ampiamente ridimensionato il ruolo del colesterolo alimentare sull’aumento del colesterolo “cattivo” nel sangue. Il nostro fegato, infatti, produce già colesterolo naturalmente. Quando ne assumiamo meno dalla dieta, ne produce di più. E viceversa. Questo significa che le uova, se consumate con moderazione all’interno di un’alimentazione equilibrata, non sono affatto pericolose. Anzi, possono addirittura essere salutari.
Ogni uovo contiene circa 6 grammi di proteine complete, vitamine del gruppo B, vitamina D, ferro, zinco e colina: un nutriente fondamentale per la memoria e lo sviluppo cerebrale. Inoltre, le uova non contengono zuccheri né carboidrati. Sono quindi un alimento ad alta densità nutrizionale, economico e accessibile.
Un’importante ricerca pubblicata sul British Medical Journal ha analizzato i dati di oltre mezzo milione di persone e ha concluso che non esiste una correlazione diretta tra consumo moderato di uova (fino a 1 al giorno) e malattie cardiovascolari nella popolazione generale. Naturalmente, chi soffre di patologie particolari, come il diabete o dislipidemie, deve sempre consultare il medico. Ma per la maggior parte delle persone, le uova possono far parte di una dieta sana senza sensi di colpa.
Il mito delle uova pericolose deriva da studi degli anni ’60 e ’70, in cui si confondeva il colesterolo alimentare con quello ematico, senza distinguere tra grassi saturi, zuccheri e altri fattori di rischio ben più rilevanti.
In sintesi: demonizzare le uova è uno di quegli errori alimentari che resistono nel tempo, anche di fronte a prove scientifiche contrarie. Oggi possiamo riconsiderare questo alimento come parte integrante di un regime alimentare equilibrato, senza più cadere nella trappola della disinformazione.