Nel mondo della scienza, alcune delle più grandi scoperte sono avvenute non grazie a geniali intuizioni… ma per caso. È il caso del pianeta Urano, il primo scoperto con un telescopio. Ma non fu una missione scientifica organizzata, né il risultato di calcoli precisi. Fu un errore di osservazione trasformato in un trionfo.
Tutto cominciò nel marzo del 1781, in un giardino di Bath, in Inghilterra, dove William Herschel, un musicista tedesco trapiantato oltremanica, passava il tempo libero scrutando il cielo con telescopi costruiti da lui stesso. Herschel era noto più per le sue sinfonie che per le sue osservazioni astronomiche, ma era ossessionato dagli oggetti celesti e dalle “nebulose”.
Una sera, puntò il telescopio verso una zona apparentemente banale del cielo. Notò una “stella” che sembrava… strana. Non scintillava, e soprattutto si spostava.
Un errore… planetario
All’inizio pensò che fosse una cometa, dato che le comete erano le uniche “stelle mobili” note all’epoca. Ma qualcosa non tornava: non aveva coda, e il suo movimento era troppo lento. I calcoli degli altri astronomi, tra cui il celebre Nevil Maskelyne, rivelarono presto la verità: non era una cometa. Era un pianeta.
E non uno qualsiasi: Urano, il primo nuovo pianeta scoperto dopo l’antichità. Tutti i pianeti noti fino ad allora (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) erano visibili a occhio nudo e noti fin dai Babilonesi. Urano, invece, era sfuggito per millenni.
Ma il telescopio era difettoso
Ecco la parte curiosa: il telescopio di Herschel aveva un difetto di curvatura nella lente, che alterava leggermente la percezione della luce. Proprio questa distorsione gli permise di cogliere lo strano aspetto dell’oggetto e di notare il suo movimento. Se il telescopio fosse stato perfetto, forse Urano sarebbe sembrato una normale stella e la scoperta sarebbe slittata di decenni.
Il re voleva chiamarlo "Georgium Sidus"
Herschel, fedele suddito britannico, propose di chiamare il nuovo pianeta “Georgium Sidus”, ovvero “Stella di Giorgio”, in onore di re Giorgio III. Ma il nome fu presto rifiutato dal resto dell’Europa. Alla fine, per mantenere la tradizione dei nomi mitologici, si scelse il nome Urano, padre di Saturno nella mitologia greca, che si collocava perfettamente nella sequenza familiare: Urano ? Saturno ? Giove.