Sembra una scena uscita da un film di fantascienza: apri il rubinetto della cucina, avvicini un accendino… e l’acqua prende fuoco. Incredibile, sì, ma accaduto davvero, e non solo una volta. Diversi cittadini americani, in particolare negli stati del Colorado e della Pennsylvania, hanno vissuto questo fenomeno inquietante e assolutamente reale.
Ma cosa succede esattamente? In molti casi, dietro la possibilità che l’acqua “bruci” c’è la presenza di metano disciolto, un gas naturale altamente infiammabile che, quando fuoriesce insieme all’acqua, può incendiarsi se esposto a una fiamma. Questo ha scatenato un dibattito feroce su un tema controverso: la pratica del fracking.
Cos’è il fracking e cosa c’entra con i rubinetti infiammabili?
Il fracking, o fratturazione idraulica, è una tecnica di estrazione del gas naturale che prevede l’iniezione ad alta pressione di acqua, sabbia e agenti chimici nel sottosuolo per fratturare la roccia e liberare il gas intrappolato. Una procedura economicamente vantaggiosa, ma che porta con sé enormi rischi ambientali, tra cui l’inquinamento delle falde acquifere.
Secondo molte testimonianze e alcune inchieste giornalistiche – fra cui il celebre documentario “Gasland” – proprio il fracking sarebbe il principale responsabile della contaminazione dell’acqua potabile con metano, che in alcuni casi raggiunge livelli tali da rendere possibile l’accensione del liquido direttamente dal rubinetto.
Le prove documentate
Nel 2010, l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA) degli Stati Uniti ha avviato un'indagine sulla contaminazione dell'acqua nel Wyoming, riscontrando livelli elevatissimi di metano e altri agenti chimici legati all'attività estrattiva. In Pennsylvania, alcuni residenti hanno ricevuto dispositivi per il rilevamento di gas nelle loro cucine, e in Colorado l’acqua di alcune abitazioni è risultata così carica di metano da essere classificata come infiammabile.
Video virali, articoli di giornale e denunce legali hanno moltiplicato l’attenzione su questo fenomeno, portando anche a numerosi casi giudiziari contro le compagnie di estrazione del gas.
Cosa dice la scienza?
Gli scienziati sono concordi nel ritenere che il metano può infiltrarsi nelle falde acquifere a causa della cattiva gestione dei pozzi di fracking o della geologia del terreno, che consente una rapida migrazione del gas. Tuttavia, la correlazione diretta tra fracking e rubinetti infiammabili è stata oggetto di dibattito, complice anche la pressione delle lobby dell’energia.
Studi accademici, come quello pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, confermano però una maggiore concentrazione di metano nell'acqua potabile delle case più vicine ai siti di fracking.