Nel 2004, una piccola stazione ferroviaria rurale della prefettura di Akita, in Giappone, fu testimone di un evento insolito: un cane randagio iniziò a salire ogni mattina sul treno locale delle 7:22.
All’inizio i ferrovieri cercarono di farlo scendere, ma lui insisteva. E ogni giorno tornava.
Col tempo, passeggeri e personale iniziarono a notare qualcosa di straordinario: il cane si comportava come un vero controllore. Si sedeva accanto al capotreno, si spostava da una carrozza all’altra, accoglieva i passeggeri con piccoli mugolii e abbai di saluto.
Nacque così la leggenda di Ken-chan, il cane ferroviere.
Un pendolare puntuale
Ken-chan (nome datogli dai macchinisti) non era addestrato. Eppure, per quasi sei anni, prese lo stesso treno tutte le mattine e tornava nel pomeriggio con lo stesso convoglio, quasi sempre allo stesso posto.
Si era affezionato all'equipaggio, che gli lasciava ogni giorno una ciotola d'acqua e uno snack, e presto anche i passeggeri iniziarono a portargli regali e a scattargli foto.
Un'intera comunità si affezionò a lui.
Diventò una mascotte ufficiale
La compagnia ferroviaria, invece di scacciarlo, lo adottò come mascotte ufficiale della linea locale. Gli fu persino fatta una divisa in miniatura, con cappellino e pettorina personalizzata, e venne autorizzata la sua presenza sui treni come “assistente non umano”.
Ogni giorno i bambini si mettevano in fila per fargli una carezza, e i turisti cominciarono ad arrivare appositamente per vederlo.
Ken-chan divenne persino protagonista di una campagna pubblicitaria per rilanciare il turismo locale, contribuendo a salvare dalla chiusura una tratta ferroviaria poco frequentata.
Quando se ne andò, il treno si fermò
Nel 2010, Ken-chan morì di vecchiaia. La notizia commosse l’intero Giappone. I treni locali fecero un minuto di silenzio in tutte le stazioni del percorso, e fu costruito un piccolo santuario shintoista nella stazione dove tutto era cominciato.
La sua cuccia fu conservata, e un cartello ancora oggi ricorda:
“Qui ha viaggiato ogni giorno un cane che amava il treno e le persone.”