In un mondo dominato da tecnologie sempre più sofisticate, fa sorridere pensare che un piccione possa aver cambiato il corso della storia. Eppure è proprio così. Durante la Prima e soprattutto la Seconda Guerra Mondiale, migliaia di piccioni viaggiatori furono arruolati per portare messaggi vitali tra i fronti, sfidando mitragliatrici, predatori e condizioni atmosferiche estreme. Alcuni di loro, per il loro coraggio, ricevettero anche decorazioni militari.
La medaglia Dickin: un’onorificenza per gli animali
Nel 1943, in Gran Bretagna, venne istituita la Dickin Medal, una sorta di “Croce di Vittoria” destinata agli animali che avevano mostrato coraggio eccezionale in tempo di guerra. Tra i 74 animali decorati nel corso degli anni, ben 32 sono piccioni. Uno di loro, forse il più celebre, si chiamava Cher Ami.
Cher Ami: il piccione eroe che salvò 194 soldati
Il 3 ottobre 1918, durante la Prima Guerra Mondiale, un battaglione americano rimase circondato dai tedeschi nelle Argonne, in Francia. I soldati erano sotto il fuoco amico, isolati e senza possibilità di comunicare. Gli ultimi piccioni erano stati abbattuti. Rimaneva solo Cher Ami.
Ferito da una pallottola, con un’ala lacerata e una zampa penzolante, Cher Ami riuscì comunque a volare per oltre 40 chilometri, consegnando un messaggio che permise di fermare il fuoco e salvare 194 uomini. Ricevette la medaglia Croix de Guerre dal governo francese e oggi il suo corpo imbalsamato è conservato allo Smithsonian Museum.
Non solo Cher Ami: altri piccioni da leggenda
Un altro esempio straordinario è G.I. Joe, piccione dell’esercito americano che nel 1943 impedì per miracolo il bombardamento di un villaggio italiano già riconquistato dagli Alleati, volando per 32 chilometri in soli 20 minuti. Anche lui salvò centinaia di vite ed è uno dei piccioni decorati con la Dickin Medal.
Perché proprio i piccioni?
I piccioni viaggiatori erano ideali per le missioni militari: addestrati a tornare al proprio nido, potevano volare a oltre 80 km/h, orientarsi con una precisione incredibile anche in condizioni avverse, e risultavano quasi impossibili da intercettare.
In molte operazioni segrete, soprattutto quando i segnali radio potevano essere intercettati o disturbati, i piccioni rappresentavano l’unico mezzo di comunicazione davvero sicuro.