“Devi bere almeno otto bicchieri d’acqua al giorno!”
È una delle frasi più ripetute nei consigli di salute, dalle riviste alle pubblicità. Eppure… non esiste nessuna prova scientifica solida che confermi questa regola come universale.
Al contrario: questa “verità medica” nasce da un errore di interpretazione, e da lì si è diffusa ovunque. Ecco la storia dietro il mito.
Una frase isolata e mal interpretata
Tutto ha origine nel 1945, quando un documento del Food and Nutrition Board degli Stati Uniti affermava:
“Un’adeguata quantità giornaliera di acqua per un adulto è di circa 2,5 litri.”
Ma subito dopo aggiungeva (e quasi nessuno lo cita):
“La maggior parte di questa quantità è contenuta negli alimenti.”
Frutta, verdura, zuppe, yogurt, caffè… tutti contribuiscono all’idratazione. Ma questa seconda parte fu ignorata, e la prima diventò un dogma: 2,5 litri = 8 bicchieri d’acqua al giorno.
La scienza dice: dipende
Studi recenti concordano: non esiste una quantità fissa valida per tutti. Il bisogno di acqua varia in base a:
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Età
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Attività fisica
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Clima
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Tipo di alimentazione
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Stato di salute
E il corpo è molto bravo a dirci quando serve: la sete è già un ottimo segnale. Forzarsi a bere quando non si ha sete non migliora la salute e, in casi estremi, può anche essere dannoso.
Cosa succede se si beve troppo?
Esiste una condizione chiamata iponatriemia: accade quando si assume troppa acqua in poco tempo, diluendo eccessivamente il sodio nel sangue. È rara, ma può essere pericolosa. Alcuni sportivi amatoriali ne sono stati vittime, convinti che “più acqua è sempre meglio”.
L’acqua fa bene, ma senza ossessioni
Bere a sufficienza è importante, soprattutto in caso di caldo o attività fisica. Ma non serve contare i bicchieri. Se hai urine chiare, ti senti bene e non hai sete costante, probabilmente stai già bevendo il giusto.
Quindi, la prossima volta che qualcuno ti dice che “devi bere otto bicchieri al giorno”, puoi rispondere con sicurezza:
“No, quella è una leggenda… nata nel 1945!”