I polpi sono tra le creature più affascinanti degli oceani. In pochi secondi possono diventare roccia, sabbia, corallo. Questo fenomeno straordinario si chiama mimetismo attivo. E non è solo questione di sopravvivenza: i polpi usano il cambiamento di colore anche per comunicare, cacciare e persino spaventare i predatori.
Come funziona il cambiamento di colore?
Sotto la pelle del polpo si trovano tre strati di cellule specializzate:
-
Cromatofori: contengono pigmenti gialli, rossi, marroni o neri. Si contraggono o si espandono, cambiando il colore visibile.
-
Iridofori: riflettono la luce creando effetti metallici (blu, verde, oro).
-
Leucopfori: riflettono la luce ambientale, rendendo il polpo più difficile da individuare.
Il controllo avviene attraverso un sistema nervoso estremamente sviluppato, con milioni di neuroni localizzati… nei tentacoli!
Tre motivi per cambiare colore
-
Difesa: un polpo che si “trasforma” in sabbia può sfuggire a un predatore.
-
Attacco: può mimetizzarsi per colpire di sorpresa.
-
Comunicazione: i maschi mostrano colori intensi per corteggiare o intimorire rivali.
Il trucco dell'inchiostro
Oltre al mimetismo, i polpi usano l’inchiostro (melanina mista a muco) per creare una nuvola scura che confonde il predatore e consente la fuga.
Conclusione
Il polpo non è solo un esperto del travestimento: è un artista evolutivo, un comunicatore silenzioso, un genio della sopravvivenza. E il suo talento nel cambiare colore resta uno dei misteri più affascinanti della biologia marina.