Che l’accesso a Internet possa essere lento è una frustrazione comune. Ma che un piccione viaggiatore possa battere la banda larga in una gara di velocità? Questa è una storia talmente bizzarra da sembrare inventata. E invece è tutto vero, documentato e verificabile.
Nel settembre del 2009, la compagnia sudafricana Unlimited IT, stufa delle disastrose performance del provider nazionale Telkom, decise di dimostrare quanto fosse inefficiente la connessione dati… organizzando una sfida tra un piccione e la rete Internet.
Il volatile prescelto si chiamava Winston, un robusto esemplare addestrato, equipaggiato con una scheda di memoria da 4 GB legata alla zampa. L’obiettivo era semplice: Winston avrebbe dovuto volare per circa 80 chilometri, dalla sede dell’azienda nella cittadina di Howick fino alla sede centrale di Hillcrest, trasportando i dati fisicamente. Contemporaneamente, gli stessi dati venivano inviati via Internet.
Il risultato? Winston vinse nettamente.
Il piccione impiegò 1 ora e 8 minuti, incluso il tempo di scaricare i dati dalla chiavetta USB. La connessione Internet, invece, in quel lasso di tempo riuscì a trasferire appena il 4% del file.
Una provocazione che fece il giro del mondo
L’impresa del pennuto volante divenne virale (quando il termine “virale” non era ancora inflazionato), rimbalzando su tutti i giornali, dalla BBC al Guardian, dal Times all’ANSA. La sfida era chiaramente una provocazione: Unlimited IT voleva attirare l’attenzione sullo stato delle infrastrutture digitali del Paese e denunciare l’arretratezza della rete.
Ma la storia divenne anche un potente simbolo. Winston non fu solo un messaggero di file: fu l’allegoria perfetta di un problema condiviso da milioni di persone in tutto il mondo.
Una trovata geniale… con precedenti insospettabili
Sebbene la vicenda del Sudafrica sia la più famosa, l’idea di usare piccioni per trasmettere dati non era del tutto nuova. Esistono tracce di esperimenti simili fin dagli anni '80, tra cui uno scherzoso (ma reale) RFC 1149, pubblicato nel 1990, che definiva un protocollo per la trasmissione di pacchetti IP… tramite piccioni viaggiatori. Ovviamente era una satira tecnica, ma in certi casi la realtà riesce a superare l’ironia.