Per molti la ghigliottina è un simbolo della Rivoluzione francese, un oscuro strumento del passato, relegato ai libri di storia. Eppure pochi sanno che in Francia non fu affatto abbandonata nell’Ottocento. Anzi: l’ultima esecuzione con la ghigliottina avvenne nel 1977. E la sua abolizione definitiva? Arrivò solo nel 1981. Una data che sorprende e fa riflettere.
Un simbolo di giustizia… “moderna”?
Inventata dal dottor Joseph-Ignace Guillotin, che voleva una forma di esecuzione "più umana", la ghigliottina fu adottata ufficialmente durante la Rivoluzione del 1789. Ma dopo il Terrore, nessuno pensava che sarebbe rimasta in uso per quasi due secoli.
E invece, la Francia mantenne questo strumento di morte fino a tempi insospettabili, considerandolo più rapido e meno crudele rispetto all’impiccagione. L’idea era che, in un Paese civile, anche l’esecuzione dovesse essere "efficiente". Così, mentre nel resto d’Europa si passava a metodi alternativi (o si aboliva del tutto la pena capitale), la ghigliottina continuava a cadere.
L’ultima esecuzione: 1977
L’ultimo condannato a morire sotto la lama fu Hamida Djandoubi, un giovane tunisino accusato di rapimento e omicidio. Fu giustiziato il 10 settembre 1977, nella prigione di Baumettes, a Marsiglia. Aveva solo 28 anni. Quella data sancisce non solo l’ultimo uso della ghigliottina in Francia, ma anche l’ultima esecuzione capitale in Europa occidentale.
Il paradosso? In quegli stessi anni, in Francia si trasmettevano in televisione programmi culturali e scientifici di altissimo livello, si discuteva di intelligenza artificiale e diritti umani… ma la pena di morte era ancora lì, in agguato.
La svolta con Mitterrand
Solo con l’elezione del presidente François Mitterrand e del ministro della Giustizia Robert Badinter, si arrivò all’abolizione della pena di morte. Il 9 ottobre 1981, l’Assemblea Nazionale votò per dire addio non solo alla ghigliottina, ma a qualunque forma di esecuzione.
Badinter, nel suo celebre discorso, disse:
“La pena di morte è contraria a ciò che la giustizia dovrebbe essere: umana, imparziale, rispettosa della dignità.”
Da allora, nessun presidente francese ha mai tentato di reintrodurla, nemmeno nei momenti più drammatici come dopo gli attentati del 2015.