Il radon è un gas radioattivo naturale, invisibile e inodore, classificato come cancerogeno dall’OMS. Eppure, in alcune località montane, compresa una piccola zona al confine tra l’Italia e la Svizzera, l’alta concentrazione di questo gas è associata a una longevità fuori dal comune.
Un paradosso scientifico? Forse sì, ma la scienza lo studia da anni, con risultati sorprendenti.
Benvenuti a Scuol (Svizzera) e nelle valli “gemelle” italiane
Nella regione dell’Engadina e in alcune valli italiane limitrofe (soprattutto Val Monastero e Alta Valtellina), esistono sorgenti naturali e microclimi dove i livelli di radon nelle grotte e nell’aria sono significativamente più alti della media.
A Scuol, ad esempio, è attiva da oltre un secolo una stazione termale che sfrutta proprio queste emissioni per curare problemi articolari e respiratori. Studi epidemiologici hanno mostrato che in questa zona l’età media supera spesso i 90 anni, con una percentuale insolitamente alta di centenari.
Radon: nemico o alleato?
Il radon è generato dalla decadimento dell’uranio presente nelle rocce. In alte concentrazioni e ambienti chiusi può essere pericoloso, ma in certe condizioni, a basse dosi e con esposizione controllata, sembrerebbe avere effetti antinfiammatori e stimolanti del sistema immunitario. Questo principio, noto come ormesi, è alla base di numerosi studi scientifici.
In pratica, una piccola dose di qualcosa tossico può avere un effetto benefico, proprio come un vaccino funziona esponendo il corpo a una versione indebolita della minaccia.
Le grotte del radon: turismo e mistero
In Italia esistono centri simili anche a Merano, Levico Terme e nei pressi di Bormio, dove le “grotte del radon” vengono usate per trattamenti termali con supervisione medica. I visitatori vi sostano per alcuni minuti, respirando un'aria ricca di gas che in dosi maggiori sarebbe tossico.
Le autorità sanitarie ne regolano strettamente l’uso, ma ciò non impedisce che centinaia di persone all’anno si sottopongano volontariamente a queste terapie, convinte degli effetti benefici.
Una sfida per la medicina
La comunità scientifica è divisa: alcuni studi evidenziano un possibile effetto positivo del radon a bassissime dosi, mentre altri ricordano che non esistono livelli "sicuri" di esposizione prolungata. Eppure, i dati demografici di queste regioni mostrano una concentrazione anomala di ultranovantenni in salute.