C’è qualcosa di curioso, quasi ironico, nell’osservare un animale nato per il cielo incapace di alzarsi in volo. I polli moderni, infatti, non volano. O, se proprio ci riescono, è per pochi metri e con grande fatica. Ma perché? I loro antenati sapevano volare? E cosa è successo lungo la strada evolutiva per portarli a questa condizione?
La risposta affonda le sue radici in una combinazione di scelte umane, selezione genetica e necessità alimentari che hanno radicalmente trasformato questo volatile in un prodotto industriale.
Una trasformazione iniziata 8.000 anni fa
I primi polli domesticati discendono dal Gallus gallus, il cosiddetto pollo rosso della giungla, un volatile ancora oggi capace di volare e saltare agilmente tra i rami. Ma già 8.000 anni fa, nell’Asia sud-orientale, gli esseri umani iniziarono ad allevare questi animali per le uova e, in misura minore, per la carne.
Col passare dei secoli, l’obiettivo principale dell’allevamento divenne l’aumento della produttività. Questo portò, nel corso del XX secolo, alla nascita di razze ibride create appositamente per crescere in fretta, aumentare di peso e fornire più carne possibile nel minor tempo.
Troppo petto, troppa massa: e il volo sparisce
Il risultato? Polli con petti enormi, muscolature sproporzionate e ossatura poco adatta al volo. I muscoli pettorali, che negli uccelli servono a sbattere le ali, sono diventati così grandi nei polli da ostacolare i movimenti delle ali stesse.
Inoltre, l'aumento della massa corporea ha superato la capacità delle ali di sollevare il corpo in volo: un pollo da allevamento oggi pesa il doppio o il triplo di un pollo selvatico, ma ha ali che non sono cresciute in proporzione.
Volare non serve… nell’allevamento industriale
Un altro fattore chiave è l’ambiente: i polli da allevamento vivono in spazi ristretti, dove volare è impossibile e inutile. Questo ha eliminato ogni pressione evolutiva a mantenere la capacità di volare.
Il paradosso è che abbiamo selezionato geneticamente un animale pensato per correre e fuggire… per farlo diventare sedentario e incapace di scappare. L’incapacità di volare è diventata un vantaggio per l’industria alimentare, che può così controllare meglio i capi e prevenire incidenti.
Il caso delle razze “antiche”
Esistono tuttavia razze di polli meno modificate, come l’Araucana o la Leghorn, che mantengono ancora una certa capacità di volo. Sono animali più piccoli, meno produttivi in termini di carne, ma più “vicini” al pollo originario.
Queste razze, oggi apprezzate da allevatori amatoriali o per la biodiversità, ci ricordano che la natura del pollo era ben diversa da quella che vediamo nei supermercati.