Nel silenzio profondo degli abissi oceanici, le balene riescono a comunicare tra loro su distanze che superano i 500 chilometri, a volte anche più. Una megattera nell’Atlantico può “cantare” un messaggio che viene ricevuto da un'altra in un'altra regione dell’oceano.
È come se un umano parlasse da Milano e qualcuno lo sentisse chiaramente a Napoli. Ma come è possibile?
Il segreto è nell’acqua… e nelle frequenze
A differenza dell’aria, l’acqua trasmette il suono molto più efficacemente. Le onde sonore si propagano quattro volte più velocemente rispetto all’aria, e con meno dispersione.
Le balene sfruttano frequenze bassissime, chiamate infrasuoni, che viaggiano meglio e più lontano sotto la superficie marina. Questi “canti” non sono solo rumori: hanno modulazioni, ritmi, sequenze ripetute… quasi come un linguaggio.
Una tecnologia naturale che supera l’umano
I ricercatori hanno scoperto che alcune specie di balena, come la balenottera azzurra o la balenottera comune, possono produrre suoni tra 10 e 40 Hz, così bassi da essere quasi impercettibili per l’orecchio umano.
Ma per un’altra balena, questi suoni sono forti, chiari e pieni di significato.
Comunicazioni intercontinentali?
Alcuni studi ipotizzano che, in condizioni ottimali, questi messaggi possano attraversare interi oceani, sfruttando una zona detta SOFAR channel (Sound Fixing and Ranging), una sorta di “tunnel acustico” naturale a bassa profondità dove il suono rimbalza senza disperdersi.
Ciò significa che due balene separate da migliaia di chilometri potrebbero comunque sentirsi. Un fatto che ha dell’incredibile e che la scienza sta ancora cercando di studiare a fondo.
Perché “parlano”? E cosa si stanno dicendo?
Le balene usano questi suoni per:
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Cercare partner
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Coordinare migrazioni
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Orientarsi durante i viaggi
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Avvertire di pericoli o ostacoli
Ma alcuni ricercatori sospettano che ci siano codici e strutture nei loro “discorsi” che potrebbero somigliare a un linguaggio complesso, ancora tutto da decifrare.
Un patrimonio acustico in pericolo
Il problema? L’inquinamento acustico dei mari. Navi, sonar militari, trivelle e rumori industriali interferiscono con questi canti, disturbando o addirittura zittendo le comunicazioni tra balene.
Molti biologi marini lanciano l’allarme: se continuiamo così, potremmo spezzare questi legami millenari tra i giganti del mare.