Immagina di chiedere a qualcuno: “Dove si trova il bagno?”
E lui ti risponde: “A nord-est della cucina.”
Strano? Forse. Ma non per i Guugu Yimithirr, un popolo aborigeno australiano la cui lingua non contempla i concetti di "destra" e "sinistra".
Letteralmente: non esistono in quella cultura. La loro lingua funziona esclusivamente con i punti cardinali: nord, sud, est e ovest.
E lo fanno sempre. Anche per indicare dove si trova una tazza sul tavolo.
Come funziona questo sistema?
Invece di dire: “La forchetta è alla tua destra”, un Guugu Yimithirr dirà: “La forchetta è a sud-ovest del piatto.”
Che tu sia in cucina o nella giungla, devi sapere in ogni momento dove sono i punti cardinali.
Questo significa che i membri di questa comunità hanno sviluppato un senso dell’orientamento naturale eccezionale.
Studi antropologici hanno dimostrato che riescono a orientarsi anche in luoghi mai visti prima, perfino al chiuso o in città.
Una lingua che cambia il cervello
L’aspetto davvero incredibile? Questo modo di parlare cambia anche il modo di pensare.
Le ricerche condotte dalla linguista Lera Boroditsky mostrano che le persone che parlano lingue orientate spazialmente (come quella dei Guugu Yimithirr) hanno una percezione più precisa del tempo, della memoria e dell’ambiente fisico.
Per esempio:
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Quando disegnano una sequenza temporale (come dal passato al futuro), la orientano sempre da est verso ovest, in base al sole.
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Quando devono ricordare un oggetto nascosto, lo localizzano con maggiore precisione, anche a distanza di tempo.
In pratica: il linguaggio non è solo un mezzo per comunicare, ma anche uno strumento che modella il pensiero.
Nessuno può perdersi
Nella cultura Guugu Yimithirr, perdersi è quasi impossibile.
Fin da bambini, vengono educati a osservare costantemente la posizione del sole, il vento, la vegetazione e altri indizi naturali per sapere sempre dov’è il nord. Non esistono espressioni come “vai un po’ più in là” o “girati di qua”. Ogni istruzione è precisa e direzionata.
Questo ha anche un impatto sul senso di comunità e cooperazione, perché ognuno è responsabile della propria posizione nello spazio comune.
E se la tua lingua limitasse il tuo mondo?
Ciò che rende questo caso straordinario non è solo l’assenza di “destra” e “sinistra”, ma l’idea che la lingua possa modificare la percezione del mondo.
Per chi parla italiano, inglese o francese, le direzioni sono relative al corpo: la mia destra, la tua sinistra.
Ma per i Guugu Yimithirr, lo spazio è assoluto, legato alla Terra, non al corpo. E ciò influisce su come vedono il tempo, il movimento, l’identità.
È una dimostrazione potente che non tutti vediamo il mondo allo stesso modo. E che le parole che usiamo ogni giorno possono limitare o espandere il nostro modo di pensare.