Può una parete di cemento pulire l’aria più di un albero? Sembra impossibile, eppure è ciò che promette una delle innovazioni più sorprendenti dell’architettura urbana: il cemento fotocatalitico, un materiale capace di assorbire sostanze inquinanti presenti nell’aria e neutralizzarle.
Nel 2025 questa tecnologia, già testata in diverse città europee, sta vivendo una nuova espansione grazie a progetti in corso a Milano, Parigi e Tokyo, dove viene utilizzata per rivestire facciate di edifici, marciapiedi e persino tunnel autostradali.
Come funziona: il cemento che “respira”
Il segreto sta nell’aggiunta di un composto chiamato biossido di titanio (TiO?). Quando esposto alla luce del sole o a raggi UV artificiali, questo minerale attiva una reazione chimica chiamata fotocatalisi, che trasforma gli agenti inquinanti – come gli ossidi di azoto (NO?), tra i più dannosi per la salute – in composti innocui, solubili in acqua e facilmente lavabili dalla pioggia.
In pratica, ogni metro quadrato di cemento trattato può ridurre significativamente lo smog locale, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria.
Dai marciapiedi ai grattacieli: dove si usa
Già nel 2015, la chiesa Dives in Misericordia a Roma (progetto di Richard Meier) fu uno dei primi esempi di utilizzo di questo cemento speciale. Oggi, nel 2025, molte città stanno adottando questa tecnologia su scala più ampia:
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Milano sta sperimentando marciapiedi fotocatalitici in aree ad alta densità di traffico come Corso Buenos Aires;
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Lione ha rivestito i muri di alcuni sottopassaggi per ridurre l’inquinamento da gas di scarico;
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Tokyo ha inserito il materiale nella pavimentazione delle nuove stazioni ferroviarie automatizzate.
Benefici concreti e misurabili
Uno studio condotto nel 2024 dall’Università di Eindhoven, in collaborazione con il governo olandese, ha dimostrato che le strade rivestite con cemento fotocatalitico hanno ridotto del 45% la concentrazione di NO? nell’aria locale.
Anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito questa tecnologia tra le "soluzioni urbane emergenti" da considerare nella pianificazione delle smart cities del futuro.
Limiti e prospettive
Naturalmente, non si tratta di una panacea. Il cemento fotocatalitico non sostituisce il bisogno di ridurre le emissioni alla fonte, ma può diventare un prezioso alleato in aree urbane densamente popolate, dove ogni metro quadro può fare la differenza.
Il costo è ancora superiore al cemento tradizionale (circa +30%), ma con l’aumento della produzione e l’attenzione alle città sostenibili, i prezzi stanno calando.