Nel 1931, lo psicologo Winthrop Kellogg e sua moglie Luella condussero uno degli esperimenti più controversi e bizzarri nella storia della psicologia comparata. I Kellogg tentarono di rispondere a una domanda tanto semplice quanto inquietante: l’ambiente può superare la genetica?
Per verificarlo, presero in affido una giovane scimmia cappuccina chiamata Gua e la allevarono in casa loro insieme al loro neonato figlio Donald, trattando entrambi esattamente allo stesso modo. Volevano osservare se la scimmia potesse sviluppare comportamenti umani o se, al contrario, il bambino potesse essere influenzato dagli atteggiamenti della scimmia.
Un confronto tra due specie in crescita
Durante i primi mesi, Gua sembrava "superiore" in alcuni aspetti: camminava prima, riconosceva i comandi più rapidamente e rispondeva agli stimoli ambientali con una velocità impressionante. Donald, invece, procedeva con lo sviluppo motorio e cognitivo tipico dei bambini umani, più lento ma più strutturato.
I Kellogg annotavano tutto: reazioni al cibo, risposte emotive, capacità di imitazione, persino i suoni prodotti. Ma dopo pochi mesi, qualcosa cominciò ad andare storto.
Quando l’umano imita l’animale
Il piccolo Donald iniziò a imitare i versi e i comportamenti della scimmia. Anziché parlare, emetteva grugniti simili a quelli di Gua. Invece di sviluppare un linguaggio umano, sembrava regredire verso una comunicazione animalesca. La situazione divenne allarmante.
I Kellogg, impauriti da ciò che stavano osservando, decisero di terminare l’esperimento dopo soli 9 mesi. L’ipotesi che l’ambiente potesse trasformare un animale in umano sembrava smentita, ma con un risultato collaterale imprevisto: l’ambiente aveva temporaneamente trasformato un umano in animale.
Un esperimento eticamente inaccettabile
Oggi, l’esperimento Kellogg è ricordato come un esempio limite di ciò che non si dovrebbe fare nella ricerca scientifica. Sebbene abbia aperto discussioni interessanti sullo sviluppo del linguaggio e sull’apprendimento, ha anche sollevato gravi questioni etiche.
Il piccolo Donald visse una vita normale dopo l’esperimento, ma alcuni psicologi hanno ipotizzato che potesse aver riportato effetti psicologici a lungo termine. Gua, invece, fu restituita al centro di ricerca dove era stata prelevata.