Immagina di svegliarti con una cicatrice… senza ricordare nulla. È quanto è successo a un uomo australiano nel 2018, protagonista di uno dei casi medici più bizzarri e inquietanti degli ultimi anni.
L’uomo, di nome Andrew, si era recato al pronto soccorso per un forte dolore addominale. Dopo alcuni esami, venne dimesso con una diagnosi poco chiara, ma senza segni evidenti di interventi. Due settimane dopo, tuttavia, notò una cicatrice verticale sul basso ventre: il segno inconfondibile di un intervento chirurgico.
Inizialmente pensò di essere impazzito o di aver subito un intervento durante l’infanzia. Ma le analisi cliniche e i documenti ospedalieri rivelarono qualcosa di sconvolgente: era stato effettivamente operato... senza che lui ne fosse mai stato informato.
Una successiva indagine interna dell’ospedale portò alla luce un errore nella registrazione dei consensi e un’anomalia nel dosaggio dei farmaci anestetici, che avevano causato una forma di amnesia perioperatoria completa, un fenomeno estremamente raro, documentato in meno dello 0,1% dei pazienti.
La vicenda, ritenuta inizialmente un’“invenzione” del paziente, venne successivamente confermata anche da esperti forensi e neurologi. Andrew divenne inconsapevolmente protagonista di uno dei casi clinici più studiati nel campo dell’anestesia moderna.
Questo caso ha sollevato numerose questioni etiche e legali, in particolare sul consenso informato e sulla sicurezza dei protocolli anestetici. Oggi Andrew sta bene, ma la sua storia rimane una delle più inquietanti dimostrazioni di quanto sottile possa essere il confine tra medicina e mistero.