“Lo sai che le unghie e i capelli continuano a crescere anche dopo la morte?”
Quante volte hai sentito questa affermazione? Probabilmente tante. Si tratta di uno dei miti più duraturi e diffusi, tanto da essere stato riportato in film, romanzi, documentari e perfino in conversazioni con operatori sanitari o dell’ambiente funerario.
Ma quanto c’è di vero in questa credenza? La risposta breve è: nessuno. Si tratta di una illusione causata da un fenomeno completamente diverso, che però ha portato a generazioni di fraintendimenti.
La scienza dietro l’illusione
Quando una persona muore, il corpo smette immediatamente di produrre energia e quindi tutte le attività cellulari cessano, inclusa la mitosi, cioè il processo grazie al quale crescono i capelli e le unghie. Dunque, la crescita biologica si interrompe all’istante.
Tuttavia, nei giorni successivi alla morte, il corpo si disidrata. La pelle, in particolare, si ritira e si contrae. Questo fenomeno dà l’illusione che unghie e capelli siano più lunghi, quando in realtà non si sono allungati affatto: è solo la pelle che si è ritirata, rendendo visibili porzioni che prima erano coperte.
L'origine del mito
Questa leggenda probabilmente nasce in contesti in cui i cadaveri venivano osservati a distanza di qualche giorno dalla morte, magari in luoghi aridi o in tombe non immediatamente chiuse, dove il processo di disidratazione era evidente. L’effetto visivo risultava impressionante, soprattutto per chi non aveva conoscenze scientifiche approfondite. E da lì, la voce si è diffusa e radicata.
Con il tempo, l’idea si è cristallizzata nella cultura popolare, fino a diventare un “fatto curioso” ripetuto quasi ovunque, ma privo di base scientifica.
Cosa succede davvero dopo la morte
Entro pochi minuti dalla morte, il corpo inizia il processo chiamato autolisi, in cui gli enzimi cellulari iniziano a decomporre i tessuti. Successivamente, entra in gioco la putrefazione, causata dai batteri intestinali. In questo processo, non c’è alcuna possibilità che cellule non essenziali come quelle che producono cheratina (la proteina di unghie e capelli) possano continuare a funzionare.
Anzi, proprio quelle cellule vengono tra le prime ad andare incontro a necrosi.
Perché sfatare questi miti è importante
Potrebbe sembrare un dettaglio irrilevante, ma i miti sulla morte e sul corpo umano alimentano un’ignoranza pericolosa. In alcuni casi, possono influenzare le scelte delle persone riguardo alla donazione di organi, ai trattamenti post-mortem, o persino alle credenze spirituali. Distinguere tra ciò che è scientificamente dimostrato e ciò che è folklore è fondamentale per una visione più consapevole della vita e della morte.