Spostare una casa può sembrare un’impresa. Ma cosa succede quando si decide di spostare interi quartieri? Non in senso metaforico, ma letteralmente: palazzi, negozi, hotel interi alzati da terra e trasportati su rotaie. No, non è fantascienza. È successo davvero, e su larga scala.
Siamo a Chicago, nella seconda metà dell’Ottocento. Una città in piena espansione, ma con un grosso problema: il livello del suolo era troppo basso. Il sistema fognario praticamente non esisteva, le strade erano fangose e, soprattutto, gli allagamenti erano all’ordine del giorno.
La soluzione? Invece di scavare per sistemare le fogne, gli ingegneri decisero di fare il contrario: sollevare la città.
La grande impresa: Chicago viene “alzata”
Tra il 1855 e il 1875, la città fu al centro di un progetto colossale. Con l’uso di migliaia di martinetti a vite, squadre di operai sollevarono interi edifici – alcuni alti più di tre piani – senza svuotarli e spesso senza interrompere le attività commerciali all’interno.
Nel 1860, ad esempio, un hotel di sei piani fu sollevato di oltre un metro e spostato su rotaie senza che i clienti dovessero lasciare le stanze. I giornali dell’epoca raccontano di camerieri che continuavano a servire i pasti… mentre l’edificio si muoveva.
E non si trattava solo di edifici in legno: furono spostati anche strutture in mattoni e ferro battuto, pesanti diverse centinaia di tonnellate.
Non solo Chicago: quando spostare gli edifici era la norma
L’impresa di Chicago ispirò anche altre città. Nel XIX e XX secolo, spostare edifici divenne una pratica sorprendentemente comune: da scuole a chiese, da capannoni industriali a ville storiche. A volte per esigenze infrastrutturali, altre per ragioni politiche o ambientali.
Uno degli esempi più eclatanti fu in Russia, negli anni ’30, quando interi villaggi furono smontati e ricostruiti altrove per fare spazio a dighe o progetti industriali. Anche in Cina, negli anni 2000, centinaia di case sono state spostate o “rotolate” su rotaie per salvaguardare edifici storici dai cantieri delle nuove metropoli.
Tecnica e follia: come si sposta una casa
Spostare un edificio richiede una combinazione di matematica, ingegneria e sangue freddo. Il procedimento prevede:
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sollevamento con martinetti sincronizzati,
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inserimento di binari o rulli,
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traino tramite argani, trattori o, un tempo, persino cavalli.
Ogni errore può compromettere l’intera struttura. Ma quando tutto va bene, lo spettacolo è straordinario: una casa che cammina, come in una fiaba urbana.
Oggi si fa ancora? Sì, e costa milioni
Anche oggi si spostano edifici. In alcuni casi per preservare il patrimonio storico, in altri per liberare spazio a nuove infrastrutture. Nel 2020, ad esempio, una scuola elementare di Shanghai è stata "camminata" per oltre 60 metri grazie a robot con gambe meccaniche, in un’impresa di ingegneria che ha fatto il giro del mondo.
Ma l’inizio di tutto rimane legato a quella Chicago fangosa, dove invece di scavare… si decise di sollevare tutto. Una città intera, mossa da una visione più alta — letteralmente.