I numeri confermano i timori: la pandemia ha ripreso ad assaltare gli USA, dove il numero di contagi è in aumento. E questo si traduce anche in una nuova minaccia nei confronti dell'economia. Un capitolo speciale meritano le banche USA, protagoniste in negativo dell'ultima grande crisi del 2008. Oggi sono senza dubbio più solide di allora, con le carte di regola per reggere a questo urto, ma non senza conseguenze.
Gli stress test della FED sulle banche
La crisi infatti potrebbe comportare delle perdite per centinaia di miliardi di dollari, secondo gli ultimi stress test condotti dalla Federal Reserve. I test della banca centrale americana sono stati condotti - come ogni anno - sui principali 34 gruppi bancari statunitensi. Si va da JP Morgan a Bank of America, da Citigroup a Goldman Sachs. La fotografia delle banche USA però stavolta è leggermente differente, perché contiene anche appositi criteri di “sensibilità” al contagio da coronavirus.
Le misure restrittive
Tenuto conto dello scenario recessivo molto pesante, e della necessità di preservare capitali indispensabili, la Fedreal Reserve ha imposto restrizioni e misure precauzionali molto rigide. Ha infatti fissato un tetto ai dividendi che le banche USA potranno distribuire. Questi ultimi non potranno superare la media dei profitti degli ultimi quattro trimestri. Inoltre la FED ha deciso di vietare le operazioni di buyback azionari nel periodo che va da luglio e settembre, tenuto conto che essere ormai rappresentano il 70% dei premi agli azionisti (in base proprio ai calcoli della Fed). I vertici Fed non hanno escluso di dover ricorrere a ulteriori misure di precauzione.
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Banche e mercati
Ma perché queste misure? Perché secondo la FED c'è il rischio che i danni in bilancio a causa di prestiti in sofferenza potrebbe raggiungere addirittura i 700 miliardi di dollari. Si tratterebbe di un impatto analogo a quello che si ebbe in occasione della grande crisi finanziaria del 2008. Certo, si tratta dello scenario più pessimistico. Quelli più soft prevedono un impatto minore. Nel frattempo i mercati non sembrano aver assorbito male queste misure, anzi se esaminiamo i dati sui broker opzioni vanilla possiamo vedere che non c'è stato impatto negativo.