Nel 1998, lo Stato australiano di Victoria finì al centro di un acceso dibattito pubblico e mediatico a causa di una legge apparentemente innocua, ma che divenne un simbolo dell’eccesso di burocrazia. La norma in questione? Era vietato cambiare da soli una lampadina in casa, a meno di aver frequentato un apposito corso certificato di sicurezza elettrica.
Sì, hai letto bene.
Quella che sembrava una semplice attività domestica si trasformò in una procedura regolamentata per legge. Il cittadino medio, per sostituire una lampadina bruciata, avrebbe dovuto chiamare un elettricista autorizzato oppure rischiare una multa salata.
Il contesto normativo
La norma si inseriva in un quadro più ampio di regolamentazioni per la sicurezza sul lavoro, estese però anche alle abitazioni private. L’intento era teoricamente nobile: prevenire incidenti domestici legati all’elettricità. Ma l’effetto fu l’esatto opposto: cittadini furiosi, media scatenati e persino sketch comici trasmessi in prima serata.
Reazioni pubbliche e paradossi
Nel giro di poche settimane, il caso fece il giro del mondo. I giornali titolarono:
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"Australia: dove servono studi per cambiare una lampadina",
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"Una multa per un gesto quotidiano",
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"Nuova Zelanda scherza: qui ci basta un dito".
Nel frattempo, molti elettricisti ricevettero chiamate per interventi ridicoli: una signora di Melbourne chiese un sopralluogo per una lampadina in cucina, e il tecnico dovette compilare tre moduli e indossare un casco per procedere.
Il boomerang politico
Il governo statale dovette affrontare una pioggia di critiche. La norma, benché tecnicamente corretta, fu vista come simbolo di un'amministrazione scollegata dalla realtà quotidiana. I partiti di opposizione cavalcarono l’onda, accusando la maggioranza di voler “controllare anche il buonsenso”.
Il risultato? Una rapida marcia indietro. La legge fu emendata nel 2001 per escludere “interventi a bassa tensione” dall’obbligo di qualifica professionale. Il danno d’immagine, però, era ormai fatto.
La “lampadina” nella cultura pop
Il caso è rimasto nella cultura australiana come un esempio perfetto di “overregulation” e continua a essere citato nei manuali di diritto amministrativo e nei talk show. Alcune aziende elettriche locali hanno persino sfruttato la vicenda per campagne pubblicitarie ironiche, con slogan come:
“Hai una lampadina da cambiare? Chiamaci… oppure ribellati!”