Mentre il mondo cerca soluzioni sostenibili per abbandonare i combustibili fossili, un’idea vecchia oltre un secolo sta tornando alla ribalta con una nuova veste tecnologica: immagazzinare energia… usando aria compressa. In Inghilterra e in Canada sono partiti nel 2024 i primi grandi impianti commerciali di “batterie ad aria”, capaci di conservare energia rinnovabile in modo economico e senza l’uso di metalli rari. L’Italia guarda con interesse a questa rivoluzione silenziosa.
Come funziona una batteria ad aria?
Il principio è semplice ma geniale. Quando c'è abbondanza di energia, ad esempio nei momenti in cui il vento soffia forte o il sole splende, si usa l’elettricità in eccesso per comprimere l’aria in caverne sotterranee o serbatoi pressurizzati. Quando invece c’è bisogno di elettricità, si rilascia l’aria compressa facendola passare in una turbina, che genera di nuovo corrente.
Questa tecnologia è nota come CAES (Compressed Air Energy Storage) e si distingue per l’assenza di batterie chimiche, il basso impatto ambientale e una vita operativa che può superare i 30 anni.
Il caso britannico: una ex miniera diventa una gigantesca batteria
Nel Galles del Nord, la startup britannica Highview Power ha inaugurato nel 2024 uno degli impianti CAES più innovativi d’Europa. Utilizzando una vecchia miniera come “serbatoio”, il sistema è in grado di alimentare oltre 200.000 abitazioni per più di otto ore consecutive. Il progetto è stato co-finanziato dal governo britannico come parte del piano per la decarbonizzazione energetica.
Highview ha dichiarato che questo tipo di impianto può essere costruito anche in aree dismesse industriali, senza bisogno di nuove opere invasive.
Perché potrebbe interessare l’Italia
L’Italia, con la sua rete di ex miniere, tunnel ferroviari e bacini idroelettrici, rappresenta un terreno ideale per sviluppare tecnologie di accumulo su larga scala come questa. Secondo uno studio pubblicato nel 2024 dall'ENEA, oltre 30 siti in Italia potrebbero essere convertiti in impianti CAES a basso costo e con tempi di costruzione contenuti.
In un paese dove la produzione da fonti rinnovabili è in forte crescita ma ancora intermittente, queste “batterie d’aria” potrebbero essere il tassello mancante per garantire stabilità alla rete elettrica.
Meglio delle batterie al litio?
I vantaggi sono numerosi:
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Nessuna dipendenza da litio, cobalto o terre rare.
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Costi di mantenimento inferiori.
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Durata molto superiore rispetto alle batterie convenzionali.
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Minore impatto ambientale.
Certo, non sono adatte per piccoli impianti domestici o per l’elettronica di consumo, ma a livello di infrastrutture pubbliche e impianti industriali, rappresentano una soluzione scalabile, efficiente e già pronta.