Molto prima che Harley-Davidson o Ducati accendessero i motori, un inventore del Massachusetts aveva già costruito una vera e propria motocicletta funzionante: a vapore. Era il 1867.
Il genio dimenticato di Sylvester Roper
Sylvester Howard Roper era un inventore autodidatta, nato nel 1823, noto per aver progettato motori a vapore domestici e veicoli sperimentali. Ma il suo capolavoro fu una delle invenzioni più visionarie del XIX secolo: la “steam velocipede”, una motocicletta alimentata a vapore.
Nel 1867, ben 16 anni prima della prima moto a combustione interna, Roper costruì un veicolo a due ruote con una caldaia tra le gambe del conducente, in grado di raggiungere velocità di oltre 60 km/h.
Come funzionava
Il motore a vapore era collegato direttamente alla ruota posteriore tramite un sistema di pistoni. Il serbatoio dell’acqua e la caldaia erano posizionati sotto la sella, e bastava un’accensione a carbone per mettere in moto l’intero sistema.
Incredibilmente, la macchina era autobilanciante, manovrabile e abbastanza leggera da essere guidata su strada.
Troppo avanti per i suoi tempi
La “moto a vapore” fu considerata un oggetto bizzarro. La società dell’epoca non era pronta a immaginare un mezzo personale così veloce e autonomo. Inoltre, l’idea che un uomo potesse cavalcare una caldaia fumante a oltre 50 km/h sembrava più una follia che una rivoluzione.
Roper non riuscì mai a ottenere un finanziamento o a far produrre in serie il suo veicolo. Morì nel 1896… proprio mentre stava dimostrando una versione aggiornata della sua moto a vapore, stroncato da un infarto durante una corsa dimostrativa.
La moto più vecchia del mondo
Oggi il prototipo originale è conservato al Museum of Springfield History, ed è considerato da molti il primo esempio di motocicletta mai costruita nella storia.
Un’invenzione straordinaria, rimasta nell’ombra per oltre un secolo, e che oggi viene riscoperta come simbolo di visione, coraggio e creatività.