Immagina un’imbarcazione che naviga per migliaia di miglia senza bruciare una goccia di petrolio, producendo l’idrogeno necessario direttamente dall’acqua di mare e sfruttando l’energia del sole e del vento. Esiste, si chiama Energy Observer ed è il primo catamarano al mondo totalmente autosufficiente e a zero emissioni. Nato dalla visione dell’ufficiale di marina e ocean racer Victorien Erussard, questo “laboratorio vivente” è in viaggio dal 2017 per dimostrare che la decarbonizzazione del trasporto marittimo non è un sogno, ma una realtà concreta.
Oltre 63.000 miglia senza combustibili fossili
Dall’inizio della sua avventura nel 2017, Energy Observer ha già percorso oltre 63.040 miglia nautiche in giro per il mondo, dalle coste africane fino all’Antartide, mostrando come un mix di pannelli solari, turbine eoliche, ali rigide (“oceanwings”) e un’innovativa catena di produzione di idrogeno possa alimentare in modo pulito sia la propulsione che i servizi di bordo. Ogni tappa fornisce dati preziosi agli ingegneri e agli stakeholder per ottimizzare tecnologie rinnovabili e renderle accessibili anche al grande traffico navale.
Toyota e il futuro dell’energia di bordo
Il 10 giugno 2025 Toyota ha annunciato il suo supporto al prossimo capitolo dell’odissea di Energy Observer: un viaggio globale che si estenderà fino al 2033, grazie all’integrazione dei sistemi a celle a combustibile del colosso giapponese. Questo partenariato consentirà di testare e perfezionare soluzioni ibride – solare, eolico e idrogeno – con l’obiettivo di portare il “Fuel Cell System” Toyota sulle future flotte mercantili, accelerando la transizione verso zero emissioni anche nel settore del trasporto merci .
Verso la terza generazione: Energy Observer 3
Mentre il primo catamarano prosegue le sue missioni in Europa fino al 2026, è già in fase di progettazione Energy Observer 3, un nuovo laboratorio navale che entrerà in servizio nel 2027. Questo terzo “opus” sarà dotato di dieci blocchi tecnologici avanzati per sperimentare e quantificare l’efficienza dei carburanti sintetici (e?fuel) e di ulteriori innovazioni in fatto di stoccaggio e produzione di energia pulita, aprendo la strada a un’intera flotta di navi “carbon neutral”.