Il Medioevo ritrovato di Laus (scheda)

               

 

Luogo: Lodi (Lombardia).

Tema: archeologia e architettura del Medioevo.

Descrizione: la conferenza Il Medioevo ritrovato di Laus ha trattato le origini, lo sviluppo, le caratteristiche, la distruzione e la riscoperta dell’antica Cattedrale di Santa Maria a Lodi Vecchio. L’evento ha esaminato le peculiarità del complesso architettonico ludevigino dal V al XIX secolo: la fondazione, le funzioni, le trasformazioni, i rapporti con il tessuto urbano circostante, le demolizioni e gli scavi archeologici. Per tutto l’alto Medioevo la cattedrale fu il cuore della vita religiosa lodigiana. La basilica fu costruita fra il IV e il V secolo su un precedente edificio romano di Laus Pompeia. Documentato nel 950 con la dedicazione a Santa Maria Dei Genitrix, l’edificio era affiancato dal palazzo vescovile. Nel 1111 la città subì una prima destructio da parte delle truppe del Comune di Milano, che nel 1158 conquistarono e abbatterono l’antica Laus costringendo i suoi abitanti all’esilio. La ricostruzione di Lodi, concessa dall’imperatore Federico Barbarossa, portò all’edificazione di una nuova cattedrale (l’odierno Duomo) in cui furono trasferite le prerogative episcopali. Il centro abitato corrispondente alla romana Laus non scomparve e un piccolo borgo (la domus di Santa Maria de Lode Vegio) si sviluppò attorno all’antica basilica di Santa Maria Dei Genitrix nei secoli finali del Medioevo. Nel 1381 Paolo Cadamosto, vescovo di Lodi, decise di far ristrutturare l’ex cattedrale di Lodi Vecchio finanziando i lavori tramite elemosine. Fu in questo periodo che l’edificio assunse probabilmente l’assetto mantenuto almeno fino alla seconda metà del Quattrocento: tre navate, tre absidi, transetto sporgente e crociera con archi ogivali. Nel 1457 l’ex cattedrale fu assegnata ai Canonici regolari di Sturla. Durante la loro gestione la basilica fu soggetta a una una riduzione della zona cultuale: ambienti abitativi furono ricavati nella prima campata, che divenne l’attuale Conventino. L’abitato circostante, Santa Maria di Lodivecchio, divenne un comune autonomo, attestato come tale nel nel XVI secolo. Il cenobio dei Celestini fu abolito nel 1652 e il sito dell’ex cattedrale passò in custodia al Seminario Vescovile di Lodi. Nel 1690 alle suore orsoline (giunte a Lodi Vecchio nel 1664) fu assegnato il complesso già dei Celestini. Durante il periodo napoleonico, nel 1811, la Congregazione delle Orsoline fu soppressa. Ciò che restava della basilica di Santa Maria Dei Genitrix fu abbandonato e spogliato dei suoi arredi (l’altar maggiore fu destinato alla chiesa parrocchiale dell’odierna Salerano sul Lambro). Alienate a un privato, le superstiti architetture dell’antica cattedrale furono parzialmente demolite nel 1812. La porzione rimanente delle murature ipergee (a eccezione del Conventino) fu abbattuta nel 1879 con cariche di esplosivo. Del complesso basilicale sorto fra la tarda Antichità e l’alto Medioevo restano le fondamenta (recuperate grazie a scavi archeologici condotti nel 1955 e nel 2004), un pilastro in pietra e laterizio (forse condiviso con lo scomparso palazzo vescovile) e frammenti della facciata inglobati nel Conventino.

Note: la conferenza Il Medioevo ritrovato di Laus è stata la 5ª tappa della 10ª edizione di «Passeggiate di Lombardia», svoltasi dal gennaio al marzo 2017. L’iniziativa è stata organizzata dalla Delegazione Lodi-Melegnano del FAI con il patrocinio del Comune di Lodi. L’immagine pubblicata a corredo della presente segnalazione è una rielaborazione digitale eseguita da Davide Tansini a partire da una fotografia scattata presso il sedime della distrutta cattedrale di Santa Maria a Lodi Vecchio nel 2009.

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