Briganti, pirati e frontiere (scheda)

               

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Luogo: Nibbiano di Alta Val Tidone (Piacenza, Emilia-Romagna), provincia di Cremona (Lombardia), Manarola di Riomaggiore (La Spezia, Liguria) e Moneglia (Genova, Liguria).

Data: 8 agosto 2017 (Nibbiano di Alta Val Tidone), 5 novembre 2017 (provincia di Cremona), 7 luglio 2018 (Manarola di Riomaggiore) e 24 agosto 2019 (Moneglia).

Tipo: spettacolo di narrazione storica.

Argomento: storia del Medioevo, del Rinascimento e dell’Età Moderna.

Descrizione: Gli spettacoli di narrazione storica Briganti, pirati e frontiere condotti da Davide sono ambientati durante il Medioevo, il Rinascimento e l’Ancien Régime (XII-XVIII secolo). Gli scenari degli eventi spaziano fra Appennino Tosco-Emiliano e Ligure, Valpadana centrale, Mar Tirreno e Ligure: dall’Alessandrino e dal Novarese al Bresciano e al Mantovano; dalla Valtaro e dalla Lunigiana alla Brianza e al Milanese; dal Bergamasco e dalla Geradadda all’Oltregiogo e all’Oltrepò pavese. Nei suoi racconti lo storico ricostruisce astuzie, crimini, imbrogli e sotterfugi (più o meno avventurosi, bizzarri, curiosi o salaci) legati ai territori del Nord Italia alle loro complesse frontiere medievali, rinascimentali e moderne. Queste terre presentano diversificate condizioni ambientali (talvolta, non molto favorevoli all’insediamento umano), sono attraversate da importanti vie di comunicazione e, tra Medioevo ed Età Moderna, erano frastagliate dai confini di molti potentati. Tra queste entità politiche figuravano stati sovrani, feudi ecclesiastici e laici, aree contese od occupate, signorie de facto e de iure. Non sempre erano legittime e riconosciute: spesso si sovrapponevano o entravano in conflitto le une con le altre. In questo intricato scenario agivano diversi enti, corporazioni e cartelli economici pronti a sfruttare ogni occasione per affermarsi, difendere i propri privilegi, annientare i nemici, aumentare le proprie ricchezze o anche soltanto sopravvivere. Nella narrazione Briganti, pirati e frontiere compaiono personaggi storici che vanno da quelli meno prestigiosi e titolati a quelli più in vista e altolocati: capitani di ventura, vescovi e abati, mercanti, signori e signorotti, castellani e soldati, arrivando sino a disertori, contadini e pastori. Molti fra loro erano figure borderline, in bilico fra la legalità e l’esercizio più o meno frequente di attività quali il brigantaggio, il contrabbando, la pirateria e la ricettazione. Le occasioni da cui scaturivano truffe, inganni, furti, malversazioni, rapine e peculati erano molteplici: la tratta del sale, i rifornimenti a castelli e fortezze, i pedaggi per attraversare i corsi d’acqua, la leva militare, i dazi sui commerci, la navigazione fluviale e marittima. Numerosi i casati e i domini menzionati: il Ducato di Milano (retto in successione dai Visconti, dagli Sforza e dagli Asburgo), la Repubblica di Genova, lo Stato Pallavicino, il Regno di Francia (assegnato prima ai Valois e poi ai Borbone), la Repubblica di Venezia, lo Stato Rossi, il Ducato di Parma e Piacenza (governato dai Farnese), la Repubblica di Firenze, lo Stato Landi, il Ducato di Savoia, la Repubblica di Lucca, lo Stato Vermesco, il Granducato di Toscana (tenuto dai Medici), il Marchesato del Monferrato (governato prima dai Paleologi e poi dai Gonzaga), i ducati estensi di Ferrara, Modena e Reggio, lo Stato Borromeo, i feudi e le signorie dei casati Anguissola, Doria, Fieschi, Fregoso, Malaspina, Spinola e Trivulzio. Davide Tansini conduce gli spettatori nel fitto intreccio di vicende accadute fra le odierne regioni Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana (province di Alessandria, Bergamo, Brescia, Cremona, Genova, La Spezia, Lodi, Mantova, Massa-Carrara, Milano, Novara, Parma, Pavia, Piacenza e Reggio Emilia). Qui trovano posto aspetti della vita quotidiana tuttora vivi e sentiti: cupidigia, crisi economiche, slanci di generosità, illusioni e delusioni, politica, speranze in un futuro migliore, tasse, gioie e amarezze della vita.

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