Chi non ha mai usato una penna a sfera? È un oggetto talmente quotidiano che raramente ci si ferma a guardarlo con attenzione. Eppure, su ogni cappuccio di penna c’è un piccolo dettaglio apparentemente insignificante: un foro. Non una svista del produttore, non un difetto estetico. Quel piccolo buco, in realtà, potrebbe salvarti la vita.
Sembra un’esagerazione? Non lo è.
Un dettaglio che salva
Nel 1991, l’ente normativo europeo BIC, uno dei maggiori produttori mondiali di penne, introdusse un cambiamento nel design dei cappucci: un piccolo foro in cima. La modifica venne adottata da molte altre aziende nel mondo dopo che diversi studi dimostrarono che molte persone, in particolare bambini, avevano l’abitudine di masticare o tenere in bocca il tappo della penna, rischiando di ingerirlo o soffocare.
In caso di ingestione accidentale, quel foro permette all’aria di passare, riducendo il rischio di soffocamento. Non evita il pericolo completamente, ma aumenta le probabilità di sopravvivenza, dando tempo sufficiente per chiamare i soccorsi o per un intervento di emergenza.
Una norma internazionale
Oggi quel foro è obbligatorio per legge in molti paesi. La normativa ISO 11540 stabilisce infatti che tutti i tappi delle penne devono essere progettati in modo da minimizzare i rischi di soffocamento. Il foro non è l’unica soluzione adottata: alcune penne hanno scanalature interne, altre usano materiali che si deteriorano più facilmente con la saliva.
Tuttavia, il foro resta la soluzione più diffusa per la sua efficacia e semplicità.