Tra i tanti misteri dell’antichità, ce n’è uno che da secoli affascina storici, scienziati e appassionati di tecnologia: la leggenda del vetro flessibile inventato a Roma durante il regno dell’imperatore Tiberio, nel I secolo d.C.
Una storia incredibile che sfida la nostra idea di progresso e lascia aperta una domanda affascinante: e se gli antichi Romani avessero scoperto un materiale che oggi siamo solo riusciti a imitare?
La storia riportata da Plinio e Petronio
Le prime fonti che parlano del vitrum flexile sono due scrittori romani: Plinio il Vecchio e Petronio, autore del Satyricon. Secondo la leggenda, un abile artigiano si presentò all’imperatore Tiberio con una ciotola fatta di vetro… che non si rompeva.
Quando la gettò a terra, il contenitore non andò in frantumi: si ammaccò leggermente, ma l’artigiano tirò fuori un piccolo martello e la rimodellò sul posto, proprio come si farebbe con un metallo.
Tiberio, colpito ma anche preoccupato, gli chiese se qualcun altro conoscesse il segreto di quel materiale. Alla risposta negativa, lo fece giustiziare, temendo che una tale invenzione potesse distruggere il valore dell’oro e dell’argento, pilastri economici dell’Impero.
Realtà o leggenda?
Per secoli si è creduto che la storia fosse solo una favola. Ma oggi, alcuni scienziati si chiedono se ci fosse un fondo di verità. È possibile che quel vetraio avesse scoperto una tecnica di produzione vetrosa unica, magari con l’aggiunta di leghe o procedimenti sconosciuti?
Nel XXI secolo, la scienza ha finalmente creato qualcosa di simile: il vetro flessibile a base di ossidi metallici usato negli schermi di alcuni smartphone pieghevoli. Materiali come il Willow Glass o il Gorilla Glass sembrano realizzare oggi ciò che la leggenda attribuisce a un artigiano di duemila anni fa.
Una conoscenza andata perduta?
Gli antichi Romani erano straordinari nel lavorare materiali: il vetro soffiato, il cemento che si auto-ripara, le leghe metalliche raffinate… È quindi plausibile che qualche formula sia andata perduta, distrutta da guerre, incendi o semplicemente non trascritta per paura o gelosia.
La storia del vetro flessibile non è solo una curiosità, ma un promemoria: il progresso non è sempre una linea retta, e alcune civiltà antiche potrebbero aver avuto intuizioni che stiamo solo ora riscoprendo.